Guardia di Finanza indagini della brigata di Maratea sull’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica: denunciati quattro funzionari del comune e 12 occupanti abusivi
I finanzieri della Brigata di Maratea, a seguito di articolate indagini di polizia giudiziaria, hanno segnalato all’Autorità Giudiziaria, funzionari del Comune di Maratea e diversi responsabili, per vari reati connessi all’occupazione di alloggi popolari ubicati nel predetto Comune. Gli accertamenti hanno riguardato le vicende relative all’occupazione degli immobili del complesso denominato “Villaggio Primavera”, a suo tempo realizzati per far fronte alle emergenze abitative connesse agli eventi sismici del 1980 e, successivamente, destinati alle finalità proprie di edilizia residenziale pubblica. Si tratta, in particolare, di nr. 44 appartamenti. Nello scorso mese di settembre, i finanzieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Lagonegro, hanno acquisito la copiosa documentazione custodita presso l’Ufficio Tecnico del Comune di Maratea, attraverso la quale sono state ricostruite le abusive occupazioni succedutesi nel tempo. Dall’analisi dei dati è emerso che 12 nuclei familiari hanno usufruito in maniera indebita di altrettante abitazioni fin dagli anni ’90, impossessandosene senza averne alcun titolo. Nel contempo, a fronte di tale situazione, i competenti funzionari comunali hanno omesso di denunciare le situazioni irregolari, di avviare le iniziative tendenti a rendere liberi gli appartenenti per gli aventi diritto iscritti nelle graduatorie e di porre in essere le previste procedure di controllo e di verifica dei requisiti previsti dalla legislazione regionale di riferimento, tra cui i limiti di reddito, l’adeguamento dei canoni, il riscontro dell’avvenuto pagamento dei medesimi. In relazione al predetto quadro indiziario, sono stati segnalati per abuso di ufficio (art. 323 c.p.) e omessa denuncia di reato (art. 361 c.p) quattro funzionari del Comune di Maratea e 12 soggetti resisi responsabili di occupazione abusiva di immobili destinati ad uso pubblico (artt. 633 e 639bis c.p.).