Guarire con il proprio sangue grazie all’utilizzo del plasma arricchito in piastrine
Il segreto per recuperare presto da un infortunio si nasconde in uno degli elementi più piccoli del sangue, le piastrine. Una possibilità terapeutica, un tempo molto costosa ed offerta all’élite sportiva, è oggi sempre più largamente diffusa grazie ai passi in avanti della ricerca nell’utilizzo del plasma arricchito in piastrine e dei fattori di crescita. Le nuove scoperte sul ruolo di questi fattori hanno creato nel tempo un crescente interesse per il loro utilizzo terapeutico ed il Policlinico di Bari, grazie alla Clinica Ortopedica diretta dal Prof. Biagio Moretti, in collaborazione con la Banca del Sangue, è diventato uno dei pochi centri nel sud Italia ad utilizzare il trattamento, a partire dall’ambito sportivo. “Questi ‘prodotti del sangue’ – spiega il Dottor Lorenzo Moretti, che ha organizzato e conduce l’ambulatorio dedicato a questa metodica, oltre ad essere uno dei medici della FC Bari 1908 – consentono di accelerare notevolmente i tempi di recupero con un rapido ritorno a quelle comuni attività della vita quotidiana precluse da svariate lesioni muscolari, tendinee e articolari, come pettinarsi, allacciarsi le scarpe, raggiungere le tasche dei pantaloni, utilizzare le scale o una sedia, camminare e giocare in libertà. È un procedimento sicuro e veloce, che permette di prevenire il processo degenerativo dell’artrosi o di risolvere problematiche resistenti ad altri trattamenti. È il caso – aggiunge Moretti – di lesioni cartilaginee non gravi nelle articolazioni (artrosi iniziale) ed è soprattutto il caso, citando gli esempi più diffusi, di tendinopatie come il gomito del tennista, l’infiammazione della cuffia dei rotatori, dei muscoli del polso e delle dita, della fascite plantare, della pubalgia e della periartrite dell’anca”. La procedura è semplice, sicura e poco invasiva: “Il concentrato piastrinico si ottiene dalla centrifugazione di sangue venoso. Col prelievo di 10 cc dallo stesso paziente che lo utilizzerà, viene evitato il rischio di contrarre patologie trasmissibili come, per esempio, le epatiti. Si tratta poi di infiltrare il plasma ricco di piastrine (Prp) nelle sedi del tessuto lesionato ottenendone un’accelerazione dei processi di guarigione. L’obiettivo del trattamento è quindi d’interrompere e d’invertire il processo di degenerazione dello stesso tessuto che è alla base della patologia. Il tutto – secondo Moretti – limitando nel tempo il dolore, che è il più frequente sintomo lamentato dal malato, e consentendo una mobilizzazione attiva e passiva quanto più precoce possibile, che è il più frequente auspicio di chi è in cura. Il Prp può anche essere congelato (a una temperatura di -30/40 °C) e riutilizzato in seguito. Tra i vantaggi includerei anche il costo, soprattutto se raffrontato a quelli da sostenere in caso di produzione di tessuti artificiali”. Vantaggi che hanno portato le iniezioni di fattori di crescita piastrinici ad essere utilizzati in molti settori della medicina, come per esempio, in ambito cardiochirurgico per accelerare la rimarginazione delle ferite, nella cura delle piaghe da decubito, in chirurgia estetica e maxillo-facciale, nel trattamento delle ulcere diabetiche o in ortopedia per accelerare il processo di guarigione delle fratture. “C’è poi un aspetto psicologico legato alla concezione che il paziente ha della sua malattia: sapere che la cura deriva dal proprio sangue – conclude Moretti – li fa sentire più forti e capaci di reagire, come se la cura fosse in loro stessi. Ed un altro legato alla tempistica: dopo 36 ore di completo riposo dal momento del trattamento si possono già eseguire, ad esempio, una ginnastica passiva e stretching che stimolino senza carico il muscolo o tendine leso, sino ad arrivare ad un esercizio attivo d’intensità crescente e al recupero in tempi brevi”. È possibile contattare per info e prenotazioni l’ambulatorio dei Fattori di crescita presso la Clinica Ortopedica del Policlinico di Bari al numero 080-5592715 o 5592718.