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“Guerra del cannone” tra Tricarico e Accettura

“Guerra tra Tricarico e Accettura per colpa di un cannone. Io amo immensamente Tricarico e amo immensamente Accettura. Giunsi a Tricarico da Accettura il 2 aprile del 1941, col cuore gonfio di nostalgia per le montagne e i boschi del ridente paese dell’alto materano, per la Salandrella, che io e i miei compagni di giochi raggiungevamo con due salti e in cui andavamo a bagnarci, della foresta di Gallipoli-Cognato, proprio di fronte alla casa dove abitavo e che pareva potersi toccare con mano, per la misteriosa magia che sentivo aleggiare in quel ridente paesino”, parte con queste parole nel blog di Antonio Martino, l’elogio a due paesini della collina materana oggi sul piede di guerra per un cannone. Infatti, il neo eletto sindaco di Tricarico, Antonio Melfi, come prima azione, ha deciso di riprendesi l’antico cimelio bellico.  Ha mantenuto il primo impegno del suo programma politico: riportare il cannone nel suo paese. Infatti, poco piu’ di un anno prima, il suo predecessore aveva concesso in comodato d’uso gratuito al Comune di Accettura uno di due cannoni concessi dal Demanio marittimo molto tempo fa a Tricarico. Il Comune confinante lo aveva utilizzato per allestire un monumento ai caduti di tutte le guerre e per dare un segnale di pace ne aveva tappato la bocca. Nella campagna elettorale, stravinta, Melfi aveva preso questo solenne impegno. E cosi’ e’ stato. Con un furgoncino munito di gru, un vigile urbano e dei simpatizzanti si e’ presentato nella piazza di Accettura dove il cannone e’ stato disancorato e portato via e poi fissato nella piazza di Tricarico insieme all’altro. Una vicenda che ha inorgoglito i tricaricesi e creato malumori tra gli accetturesi.

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