Guerriglia tra gli spalti durante Bari-Lecce
Ieri il Bari è stato doppiamente umiliato. Non solo per la perdita nel derby con il Lecce, ma anche (e soprattutto) per il comportamento assurdo e vergognoso di una fascia di tifosi paragonabili ai trogloditi.
L’enorme dispiegamento di forze dell’ordine per il match ha trovato subito il suo perché. Ai normali sfottò tra ultras e tifosi ospiti, è seguito il lancio di una bomba carta nel settore ospiti, in concomitanza con il gol del Palermo in trasferta contro la Sampdoria, gemellata con il Bari, che in quel momento ricacciava la Samp in serie B favorendo proprio il Lecce. L’esplosione ha provocato panico e un fuggi-fuggi generale, ma senza danni alle persone.
A metà del secondo tempo, dopo la delusione per il goal di Jeda del Lecce, appena pochi secondi dopo l’esultanza per il pareggio della Sampdoria, l’arbitro Morganti ha deciso di sospendere la partita per le troppe esplosioni di petardi dalla curva Nord. Dopo qualche minuto di interruzione, la partita è ripresa con un intervento di Jeda che ha determinato l’autogol di Masiello del Bari. Intanto il goal di vantaggio del Palermo, ha spento la speranza biancorossa ed ha acceso l’esultanza dei leccesi. A quel punto la frangia violenta dei tifosi del Bari si è diretta verso il settore ospiti. Le forze dell’ordine si sono disposte a protezione. Pochi secondi ed è cominciato il lancio di tutto: bottiglie, assi di legno, seggiolini. C’è chi ha cercato persino di staccare il tubo di erogazione della birra alla spina del bar dello stadio. Dopo qualche minuto di tensione ed evidenti provocazioni, gli agenti hanno caricato con gli scudi, mettendo in fuga i facinorosi, mentre il resto dei presenti è stato accompagnato all’uscita ancor prima del fischio finale dell’arbitro.
Retrocede dunque il Bari, ma a retrocedere nella dignità a causa del loro pessimo comportamento sono stati soprattutto i suoi tifosi.
Mariateresa Cotugno