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‘Hybrid’, l’invenzione dell’Università del Salento per salvaguardare la pietra leccese

Si chiama ‘Hybrid’, ed è un protettivo ibrido organico-inorganico, nano strutturato e fotopolimerizzabile, trasparente, traspirante ed ecologico, studiato per salvaguardare le pietre porose e, con ottimi risultati sperimentali, anche la pietra leccese. Il brevetto è dell’Università del Salento; la licenza d’uso è stata già acquistata da un’azienda salentina.
Il merito dell’invenzione spetta a tre donne. Sono Mariaenrica Frigione, professoressa associata di Scienza e Tecnologia dei materiali; Carola Esposito Corcione, ricercatrice in Principi di Ingegneria; Raffaella Striani, dottoranda del corso in Ingegneria dei Materiali. Un’idea nata nei laboratori, e subito avallata dal rettore Vincenzo Zara, felice che il suo ateneo abbia delle ‘intelligenze’ di questo spessore, e che questo brevetto possa avere un’innegabile utilità per salvare i tanti monumenti in stato pericolante, a partire dalla Chiesa di Santa Croce, in continuo sgretolamento e da quattro anni ingabbiata da impalcature.
“Sia le chiese che le abitazioni del Salento, costruite con questo materiale bello e fragile, hanno bisogno di continua manutenzione. Ecco perché abbiamo voluto creare un prodotto ibrido, nanostrutturato in grado di non alterare la naturale cromie della pietra, e capace di indurirsi in poche ore alla luce del sole”, ha spiegato la professoressa Frigione.
Di proprietà dell’Università del Salento, il brevetto è stato registrato grazie a un voucher finanziato dall’Arti (Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione) della Regione Puglia. Hybrid, applicato in forma liquida, crea in poche ore un ‘film’ solido che, a differenza degli altri prodotti che impiegano settimane per indurire, conferisce ‘idrofobicità’ alla pietra, cioè impedisce l’ingresso di acqua o di altre sostanze liquide, fattori che ne determinano il degrado. Allo stesso tempo, Hybrid permette alla pietra di ‘respirare’, cioè non impedisce la fuoriuscita di vapore acqueo eventualmente intrappolato e, poiché è trasparente, non altera l’aspetto superficiale della pietra dov’è applicato.

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