I benefici dell’orto in casa
Con i tempi che corrono si parla sempre più spesso di sostenibilità ambientale ed economica, sempre più persone decidono di creare un piccolo orto urbano per risparmiare sulla spesa. Oltre ai benefici economici, non va trascurata l’importanza del prodotto biologico che mai come in questi anni ha condizionato le nostre abitudini alimentari. Anche i big hanno capito i vantaggi dell’orto urbano e della produzione biologica. Per esempio, il famoso cantante Sting coltiva pomodori sul balcone di casa, mentre Michelle Obama (moglie del Presidente USA) fa mangiare alle sue figlie, patate e carote prodotte nel giardino della Casa Bianca.
Se siamo fortunati ad avere un giardino (anche piccolo), una parte di esso può essere trasformata in orto, un luogo dove coltivare alcuni dei prodotti che generalmente si acquistano nei negozi o al supermercato. Con gli appropriati sistemi per il risparmio idrico, l’orto di casa consente di risparmiare e di produrre in casa i prodotti che consumiamo più frequentemente, riducendo l’investimento per la spesa quotidiana e acquisendo abitudini alimentari più sane. Chi non ha un giardino non si disperi, il balcone o il terrazzo ben soleggiato e ventilato è una buona alternativa, occorrono semplicemente dei vasi, terriccio e qualche seme o piccola piantina da mettere a dimora.
Gli ortaggi più adatti per un piccolo orto in casa potrebbero essere potenzialmente tutte se lo spazio che disponiamo gode dell’esposizione al sole e un buona ventilazione. Consigliamo di iniziare la coltivazione con ortaggi estivi: pomodori, peperoni, zucchine, melanzane, sedano, basilico, prezzemolo, mentuccia, origano, erba cipollina, peperoncini e timo. Ma è possibile realizzare anche cespugli perenni di officinali con mirto, alloro, rosmarino, salvia e qualche alberello da frutta. Di solito sono di facile gestione e portano un buon raccolto di quantità. Queste piante stanno sostituendo le piante fiorite; zucchine, lattuga e peperoni prendono il posto di rose e gelsomini e sui balconi, i pomodori, sostituiscono i classici gerani, petunie e margherite.
L’orto urbano da finestra è la nuova idea ecosostenibile per rendere più verdi gli spazi degli appartamenti, attraverso la trasformazione delle finestre in veri e propri giardini pensili da coltivare. Ciò permette a chi non possiede un balcone o un giardino di riscoprire un rapporto con le piante, dando così, a chiunque, la possibilità di coltivare indipendentemente dallo spazio che si ha a disposizione. Studi recenti hanno evidenziato come l’orto in casa va sempre di più di moda in Italia, tanto che muove ogni anno un giro d’affari di oltre un miliardo di euro, coinvolgendo attivamente oltre 4,5 milioni di italiani (fonte C.I.A.).
Proliferano i corsi di giardinaggio dedicati all’orto, nasce l’ortoterapia, una nuova branca per curare le disabilità, ma soprattutto l’orto in casa è sempre più visto come una necessità, per tamponare la crisi economica. Ecco alcuni semplici consigli per realizzare un piccolo orto pensile, per coloro che non hanno un giardino. Per prima cosa occorre vedere lo spazio disponibile e l’esposizione. Preferiamo un’esposizione soleggiata e misuriamo lo spazio da dedicare ai nostri vasi.
La scelta del vaso è importante sia per il costo che per le caratteristiche tecniche. I vasi in terracotta pur essendo migliori per evitare eccessi termici alle radici delle piante hanno un peso importante di cui va tenuto conto. I vasi in plastica (i più economici) possono essere utilizzati tenendo presente che la durata non è eterna, ed inoltre, possono essere difesi dalle temperature estreme con la pacciamatura naturale. Un’altra categoria di vasi utilizzabili, sono quelli in resina che hanno una durata e una leggerezza tale da poter essere adottati con opportuni accorgimenti come la pacciamatura.
Alla scelta dei vasi, segue la scelta del terriccio, ancora più importante perche in esso la pianta trova sostegno e sostentamento. Consiglio fermamente di evitare il terreno naturale (agrario, boschivo, ecc.) perché in esso possono annidarsi agenti di malattie o parassiti delle piante. Inoltre, i terreni naturali non hanno una composizione chimica nota, contengono sicuramente semi di erbacce che una volta germinati vanno in concorrenza con le nostre piantine. Un terriccio tipo universale di buona qualità è l’ideale, perché privo di parassiti, privo di semi di infestanti, composizione nota (sostanza organica, elementi nutritivi, parte minerale, materiale drenante).
L’ultima fase è la scelta delle piante da coltivare che per i principianti si può orientare verso piante più semplici da coltivare come il pomodoro, che ha un frutto ricco di sostanze nutritive, vitamine A, C ed E. Per la coltivazione si possono scegliere le piantine già pronte, o tentare la riproduzione da seme. Si può iniziare a seminare già tra la fine febbraio (in una piccola serra) e la fine di marzo. Si consiglia l’acquisto di varietà a sviluppo indeterminato, che continuano a crescere e a produrre grappoli di pomodori fino ad autunno inoltrato, andando così ad ammortizzare la spesa iniziale di vasi e terriccio. Le piante di pomodoro a sviluppo indeterminato necessitano l’installazione di sostegni (cannette o ringhiera del balcone); tuttavia le varietà a sviluppo determinato, più basse e robuste, non hanno bisogno di essere sostenute quindi perfette per piccoli spazi. I pomodori prediligono un’esposizione assolata, terreno deve essere ben fertilizzato ed eseguire una moderata ma regolare irrigazione.
I frutti di pomodoro possono essere destinati per il consumo fresco ma anche per il consumo invernale, infatti alcune varietà si possono raccogliere in estate ed i grappoli legati in modo da creare delle ghirlande di bacche di pomodori che se conservati in luoghi freschi ed areati possono essere conservati anche fino alla primavera successiva. La tradizione culinaria italiana ha valorizzato la versatilità del pomodoro usato in tantissimi piatti. Da ciò nacque l’esigenza di conservare i pomodori anche per più anni con tecniche di conservazione in vetro sottovuoto. La classica conserva di pomodoro, un classico della cucina italiana casalinga.
Legata alla coltivazione vi sono altri aspetti da considerare, come quelli ambientali. Il riuso dei rifiuti nella componente dell’umido che si produce in casa si collega alla concimazione naturale di questi ortaggi casalinghi. Il compost è il risultato del naturale processo di decomposizione e umificazione degli scarti organici. Un elemento del tutto naturale, che si forma attraverso processi presenti in natura ad opera di microrganismi, in presenza di ossigeno e con particolari reazioni chimiche. Utilissimo fertilizzante naturale, apportando benefici al suolo e rendendolo più facilmente coltivabile, è anche semplice ed economico da realizzare in casa, specialmente se si ha un orto o una porzione di terreno coltivabile a propria disposizione. Quali sono i rifiuti organici da utilizzare per il compostaggio? I residui di verdura, le bucce della frutta, i fondi di tè e di caffè, i fiori appassiti, i rami di potatura, le foglie secche, l’erba tagliata del prato. Da scartare gli avanzi di cibo di origine animale e i cibi cotti che potrebbero attirare insetti e altri animali. Dopo 8-10 mesi si ha un compost ottimo per la preparazione delle aiuole, i vasi fioriti e la risemina di prati.
Ecco un esempio pratico per produrre pomodori in balcone. Occorre una cassetta in plastica di dimensioni cm 100x40xh40 (€ 15 o utilizzo di altri contenitori) del terriccio universale di qualità (100 litri a € 8), 3 piantine di pomodoro (€ 0,15), del tutoraggio (materiale di recupero), acqua per l’irrigazione (recupero da lavaggio di frutta e verdura e acqua di cottura raffreddata). Costo totale € 23 circa, che potrà essere ammortizzato perché vaso e terriccio saranno riusati molte volte. Questo vaso produrrà dopo circa 50-60 giorni dei pomodori (raccolti in estate e conservati per l’inverno usando cv Principe Borghese o pomodori a sviluppo indeterminato per consumo fresco, cv Naomi e Naxos). Si può stimare una produzione media per vaso di circa 21-23 kg, per un valore medio di 2/2,50 €/kg.
Un vaso, pertanto, riesce a produrre circa 50/60 € di pomodori, ma non abbiamo considerato il valore aggiunto dalla soddisfazione di mangiare ortaggi auto prodotti, lì il valore datelo voi. Di questo e di altro ancora si parlerà al seminario dal titolo “Facciamo l’orto primaverile-estivo”, relatore il p.a. Filippo Lacarpia, esperto in orticoltura e ortoterapia. L’appuntamento è sabato 2 marzo 2013, alle ore 17.00, presso l’aula didattica del garden center Dichio di Matera (s.s. 99 km 12,700, centro comm. Venusio). Per info: 331-9891338 o comunicazione@vivaidichio.it