I dati di Confartigianato: nel Potentino solo 119 botteghe degli antichi mestieri
Favorire la trasmissione di competenze specialistiche verso i giovani, il ricambio generazionale e stimolare la nascita di una nuova imprenditoria, i processi di innovazione e di internazionalizzazione delle imprese, nonché lo sviluppo di reti su base locale: sono gli obiettivi per i quali Confartigianato è co-protagonista del progetto “Botteghe di Mestiere e dell’Innovazione” gestito da Italia Lavoro. Gli antichi mestieri – sottolinea una nota di Confartigianato – stanno scomparendo: in provincia di Potenza sono rimaste solo 119 ditte artigiane storiche che corrispondono allo 0,7% del numero complessivo di imprese italiane di antichi mestieri secondo un rapporto della Camera di Commercio di Milano che ha fatto un censimento sugli albi delle Cciaa di tutte le regioni.
Le figure a rischio estinzione sono quelle dell’arrotino ambulante, del calderaio stagnino che ripara le pentole, dell’artigiano del rame, del calzolaio, del maniscalco per cavalli da corsa o bovini, di chi costruisce canestri o ripara ombrelli , mentre le aziende più numerose che resistono alla “crisi di vocazioni artigiane” sono quelle dei falegnami, dei calzolai e dei corniciai, e reggono bene anche imprese che lavorano il rame e il ferro.
Ma, ad esempio, l’antico mestiere del fornaio – commenta Antonio Miele, presidente Confartigianato – non batte la fiacca, anzi secondo le stime di Confartigianato, i fornai sarebbero la seconda categoria più trascurata dai giovani in cerca di lavoro, dopo gli installatori di infissi e serramenti. I giovani, complici talvolta le normative di settore, troppo spesso sono stati disincentivati dall’apprendimento di certi mestieri come il panificatore. Questo antico e ben remunerato mestiere sta andando a scomparire per mancanza di candidature, lavoro duro, faticoso specie per gli orari e i turni notturni. Altri comparti che per Confartigianato hanno un mercato sono: abbigliamento, ristorazione, artigianato artistico, grande distribuzione organizzata, legno, meccanico, stampa, innovazione e artigianato digitale (realtà produttive che utilizzano tecnologie e strumenti innovativi quali stampa 3D, software dinamici, tecnologie di “open hardware”, lavorazioni digitali quali il taglio laser e la fresatura a controllo numerico