I migranti del Cara di Bari scrivono una lettera alla Prefettura
“Chiediamo migliori condizioni di vita all’interno del Cara di Bari, con alloggi più grandi, ma soprattutto che tutti i richiedenti asilo che entrano nel Centro siano ascoltati dalla commissione entro un massimo di sei mesi. Non possiamo essere sfruttati come lavoratori agricoli”. Sono questi alcuni dei punti contenuti in una lettera che gli ospiti del centro accoglienza per richiedenti asilo barese hanno inviato in Prefettura.
“Lo scorso 22 novembre abbiamo pubblicato un video nel quale denunciavamo lo stato dei bagni, sporchi, allagati e senza acqua calda. Negli ultimi giorni le condizioni sono migliorate. – scrivono i migranti del Cara – Quanto alla condizione dei container in cui molti di noi dormono, si tratta di piccole strutture metalliche in cui 8 o 10 persone sono costrette a dormire in letti a castello, senza alcuna privacy e convivere con scarafaggi, topi e cimici”.
Ulteriore tema toccato è quello degli orari di apertura del cara. “In precedenza i cancelli si aprivano alle 6.30 del mattino, costringendo coloro che iniziano a lavorare presto, molti dei quali sono lavoratori agricoli, a scavalcare le recinzioni di filo spinato. Ora i cancelli si aprono alle 4.30 del mattino, tuttavia coloro che escono presto per andare al lavoro spesso lavorano in condizioni estremamente precarie, senza contratto, senza busta paga e quindi senza protezione legale o medica sul posto di lavoro”.