I presidenti delle Commissioni scolastiche attendono i rimborsi spese
L’art. 3 del nuovo testo unificato sullo Stato giuridico e diritti degli insegnanti, presentato alla Commissione Cultura e Istruzione della Camera nel 2005, recita che la Repubblica riconosce e valorizza il lavoro dell’insegnante, ne promuove la libertà e ne garantisce la qualità, attraverso un efficace sistema di reclutamento. Ma nel controverso sistema scolastico italiano può verificarsi anche che non siano riconosciuti i più elementari diritti degli insegnanti impegnati in mansioni sempre più delicate, come quelle di presidenti delle commissioni esaminatrici di esami di Stato. Molti docenti in quiescenza accettano il gravoso incarico di presiedere le commissioni esaminatrici per il grande amore che portano ancora alla scuola ma rischiano nel contempo di rimetterci del proprio. E’ accaduto, tra gli altri, anche a cinque docenti in quiescenza del Materano, che, pur avendo regolarmente svolto, con scrupolo e grande professionalità derivanti dalla loro lunga e qualificata esperienza didattica, il mandato loro conferito, sacrificando magari una parte del tempo alle famiglie, a tutt’oggi non è stato loro corrisposto quanto dovuto circa il rimborso spese generali e chilometriche. Quali docenti non più in servizio e quindi non dipendenti dell’Ufficio Scolastico, ritengono di non essere soggetti alle innovazioni legislative emanate dal Ministero dell’Istruzione sulla corresponsione del rimborso spese ai dipendenti in servizio per l’attività prestata durante gli esami dell’a. s. 2009-2010. I docenti in quiescenza Francesco Plati, Domenicangelo Giannone, Nicola Cataldo, Filomena Salerno e Vincenzo Cavallo, nominati dall’Ufficio Scolastico Regionale presidenti delle commissioni giudicatrici degli esami di Stato di primo ciclo di istruzione nell’anno scolastico 2009-2010, rispettivamente presso le scuole medie F. Torraca di Matera, Pascoli di Matera, di Bernalda, I. C. di Valsinni e di Salandra, vogliono a giusta ragione far valere i loro diritti, non tanto per un fatto puramente economico ma soprattutto per una questione di dignità e di principio. Il rimborso spese generale e carburante richiesto si riferisce al periodo che va dal 14 giugno al 30 giugno dello scorso anno, compresa la trasferta a Potenza relativa alla convocazione del 3 giugno del Direttore Generale Franco Inglese per i chiarimenti sulla Prova Invalsi. I docenti si sono rivolti per questo al loro legale di fiducia per la salvaguardia dei loro diritti.
Giuseppe Coniglio