I sindacati chiedono l’intervento dei Nas nelle sale operatorie del ‘Fazzi’ di Lecce
Dopo il Prefetto è la volta dei Nas. Al ‘Fazzi’ di Lecce è ormai braccio di ferro tra il personale dei gruppi operatori e la Asl. Una guerra aperta, certificata ieri, in occasione dell’assemblea sindacale organizzata presso il nosocomio leccese dai segretari provinciali di Fials, Vincenzo Gentile; Fsi, Francesco Perrone; Uil Fpl, Antonio Tarantino; Nursind, Graziano Accogli. Tutto il personale (circa 40 le persone presenti) ha votato a favore dell’invio di una richiesta di intervento urgente ai Nas. Solo due i voti contrari.
Secondo quanto reso noto dall’associazione ‘Salute Salento’, gli infermieri-strumentisti avrebbero elencato una serie di criticità presenti all’interno del ‘Fazzi’, e che metterebbero a repentaglio il buon esito degli interventi. “Dall’aria condizionata che nel 1° gruppo operatorio sarebbe poco funzionale al corridoio di passaggio dove sono sistemati gli strumenti chirurgici, alla mancanza dello sterno tomo, che va preso in prestito dal reparto di Cardichirurgia, alle difficoltà di trasferimento del letto operatorio, che avrebbe già subìto danni”, si legge nella nota.
“Non abbiamo un atteggiamento distruttivo, ma vogliamo solo lavorare in sicurezza e pretendiamo che la nostra dignità professionale non sia calpestata”, ha dichiarato pubblicamente un’infermiera. Poi, rivolgendosi ai segretari presenti: “Con il vostro aiuto, speriamo che sia ripristinata un’organizzazione più rispettosa del nostro lavoro”.
Tema caldo, come detto, è il coinvolgimento dei Nas. Ieri pomeriggio la lettera è stata postata con dovizia di particolari su quelle che, stando alla tesi dei sindacati e alle denunce del personale presente in assemblea, sono le gravi problematiche delle sale operatorie, che non sarebbero igienicamente sicure. “Le sale operatorie – si legge nella nota inviata al Nucleo Antisofisticazioni e Sanità dei Carabinieri – non sono adeguate strutturalmente e funzionalmente ad ospitare due gruppi operatori”.
Sabato scorso, per la cronaca, è stato trasferito lo strumentario del reparto di Otorino, accorpato con Urologia. “Se ci dovesse essere un’urgenza seria – temono i sindacati – sarà difficile farvi fronte. Parliamo di interventi seri e delicati, di bambini operati di tonsille e, quindi, di rischio infezioni”.