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I Terraròss per i festeggiamenti della Madonna della Croce

La Madonna della Croce è, con san Rocco, patrona della città di Noci (Ba) e come tale viene festeggiata solennemente il terzo giorno di maggio. Tali celebrazioni iniziano con la traslazione dell’effige della Madonna dal Santuario alla chiesa Matrice e proseguono, oltre che con celebrazioni religiose anche con fiere, spettacoli, concerti e altri eventi. Quest’anno tra i vari appuntamenti in programma, si ballerà e si canterà a suon di tarantelle, pizziche e tammurriate. Infatti, giovedì 2 maggio, in Piazza Duomo a Noci, dalle ore 21:00, i Terraròss si esibiranno con il loro spettacolo a limite tra un concerto e uno spettacolo di varietà, nel quale è centrale il tema della tradizione, che viene rivisitata in chiave attuale, attraverso la simpatia e la voglia di divertire e divertirsi di tutti i componenti del gruppo, ovvero Dominique Antonacci, Giuseppe De Santo, Annarita Di Leo, Vito Gentile, Biagio De Santo, Antonio De Santo e Nicola Mandorino.

I Terraròss si sono costituiti come un progetto musicale e di ricerca, con l’intento di riscoprire e valorizzare quella che era la cultura di un tempo ormai perduta. Per fare questo i ragazzi hanno sempre dato voce e musica a quella che è la nostra storia e le gesta dei nostri avi, ovvero scene di vita quotidiana,il vocio della gente tra le vie, la voce dei nostri mercanti ambulanti, l’affanno del duro lavoro nei campi, il grido delle lotte e delle rivoluzioni, i canto d’amore, la poesia e il fascino ormai perduto delle antiche serenate.

Durante l’esibizione i Terraròss proporranno le canzoni più richieste del primo album “Na sunatè fore la Marinare”, come “Ze Vecinze”, “Méste Péppe” e “Pizzica del Mercato”, quelle dell’ultimo “Tarantella dell’Incerto”, progetto musicale nel quale antico e moderno si fondono armoniosamente e i grandi classici della musica popolare capaci sempre di far divertire grandi e piccini con la loro semplicità e la spontaneità, riuscendo a far tirare fuori la parte più genuina di noi.

“Nella nostra discografia ci sono dei brani che appartengono alla tradizione meridionale e altri autografi in chiave popolare – spiega Dominique Antonacci, frontman del gruppo – cioè quello che scriviamo ha sempre come riferito il genere popolare, come se fossero dei brani della tradizione. Ma analizzando sia i brani di cento anni fa, di mille anni fa e quelli di oggi, troviamo poche diversità, i temi sono sempre gli stessi. Si parla di amore, eventi lieti e delusioni, di rivalsa sociale, la denuncia nei confronti dei padroni, ecc. Sempre quelli sono i temi da duemila anni a questa parte. Noi quando realizziamo un brano facciamo questo: raccontiamo storie attuali in chiave popolare, come se fossero di cento anni fa”.

 

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