“Ies Card”, nota di Leggieri
Apprendo dalla stampa locale che a Melfi la campagna elettorale, in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno, è iniziata con metodi che neppure il feudatario più spregiudicato avrebbe adottato. Alcuni cittadini aventi diritto sono stati convocati direttamente in Comune per ricevere i contributi legati alla cosiddetta “Ies Card”, finalizzata al contrasto della povertà. Proprio come facevano un tempo i signorotti di paese che tenevano in scacco i loro concittadini, trattati alla stregua di sudditi senza diritto di parola e di iniziativa. Da quanto si apprende il metodo adottato dalla amministrazione uscente, guidata dal sindaco Valvano, ricalca umilianti pratiche del passato. Convocare i meno abbienti che richiedono un sussidio economico ha tanto il sapore del ricatto. Ti concedo il contributo, ma non devi dimenticarti di me. Sopratutto fra pochi mesi, quando a Melfi si rinnoverà il consiglio comunale è verrà eletto il nuovo sindaco. Sembra questa la logica che ha spinto il sindaco della città federiciana. Una logica che fa a pugni con le regole più elementari della privacy se si considera, sempre stando alle notizie riportate sulla stampa locale, che l’elenco dei beneficiari della “Ies Card” è finito su varie chat di whatsapp.
I metodi da feudatari che umiliano i cittadini. Ci manca solo lo ius prime noctis…