Il ‘bianco bellezza’ salverà il Dirupo. Gli Imbianchini rilanciano la loro sfida di rigenerazione
Imbianchini di Bellezza non è solo un progetto ben riuscito di rigenerazione urbana dal basso, ma anche uno strumento di aggregazione sociale ed una occasione di crescita e confronto fra giovani e fra generazioni di tutto il territorio pisticcese che ben rappresenta quanto sia incisiva attualmente la funzione delle associazioni nel tessuto della comunità.
L’incontro “Rigenerazione urbana, dal basso si può”, svoltosi sabato 26 settembre, nell’atrio di Palazzo Giannantonio a Pisticci, ha permesso, dopo un anno di attività, di fare il punto sul progetto, a cavallo fra un ampio consuntivo e l’esigenza di lanciare la seconda ondata di riqualificazione, non senza novità. Ideato da Legambiente Pisticci e realizzato nelle sinergie con Allelammie ed Avis Pisticci, Imbianchini di Bellezza ha trovato il punto di forza nella disponibilità di numerosissimi volontari che da un anno, con cadenza settimanale, ridonano il colore bianco al rione Dirupo attraverso l’uso della calce, uno dei materiali caratteristici della storia del luogo.
“L’azione di Imbianchini – ha spiegato Laura Stabile, presidente di Legambiente Pisticci – alimenta il dialogo con il pubblico decisore al fine di favorire uno sviluppo sistematico ed organico. La macchia bianca, che nel centro storico è recupero di identità, si sta espandendo grazie all’impegno dei tantissimi cittadini che hanno sposato questa causa incarnando così l’esempio di come si possa superare il senso di delega alle istituzioni e dimostrando che si può avere un approccio diverso ai beni comuni. Continueremo l’iter di rigenerazione urbana dal basso, ma riteniamo di voler ampliare la nostra funzione. L’idea è quella di creare una rete di competenze e professionalità che faccia sintesi fra i diversi attori, portatori di interesse, che possono avere un ruolo nello sviluppo territoriale e da cui possano scaturire progetti coerenti, costruiti sulla partecipazione sociale e sulla cooperazione fra soggetti pubblici e privati. In questo senso va la richiesta di uno spazio pubblico idoneo”.
Se il progetto delle associazioni è l’esempio di cosa possono fare i cittadini dal basso, tocca poi alle istituzioni creare i presupposti affinché l’impegno civico sia messo a sistema. In questo senso è risultato coerente con l’iter di Imbianchini, quello intrapreso dall’amministrazione comunale che, incassata la rimozione del decreto di trasferimento del rione Dirupo, ha approvato una variante al Prg che permetterà di apportare alcuni interventi alle case dell’area prevedendo la possibilità di cambiarne la destinazione d’uso.
“La buona prassi di Imbianchini di Bellezza ha ispirato la scelta dell’amministrazione comunale di modificare le regole urbanistiche nel rione Dirupo” ha spiegato l’assessore all’urbanistica Antonio De Sensi, che ha ripercorso la storia del decreto di trasferimento fino alla sua recente rimozione, in seguito alla quale “qualcuno, dopo 50 anni, torna a dire che gli abitanti di quel rione hanno diritto di vivere laddove effettivamente vivono. Con il Dirupo – ha proseguito – recuperiamo le radici della nostra comunità”. De Sensi ha definito la variante “un punto di partenza da migliorare con il contributo di tutti, nella consapevolezza che c’è tanto da lavorare sul piano del recupero”.
Il responsabile del servizio urbanistica Salvatore Giannace ha illustrato a grandi linee i contenuti della variante spiegando che adesso il Dirupo “diventa zona A1, con possibilità di intervenire per la conservazione dell’esistente ed aprire anche attività commerciali”. Gli interventi previsti, tuttavia, devono avere delle caratteristiche ben precise così da restituire al rione le sue caratteristiche identitarie.
“Il futuro di questo territorio – ha concluso il sindaco Di Trani – è nel turismo e per questo occorrono i servizi, ma soprattutto dei punti di forza della nostra offerta che senza dubbio possono essere rappresentati da un rione come il Dirupo. Per il resto c’è bisogno di sviluppare una adeguata mentalità imprenditoriale ed una più ampia capacità di valorizzare le bellezze di cui disponiamo”.
Al dibattitto, preceduto dall’inaugurazione di una mostra fotografica, hanno preso parte anche Piero Calandriello di Avis Pisticci, Rocco Calandriello di Allelammie e diversi volontari Imbianchini con le loro testimonianze, che hanno fatto appello affinché questa nuova stagione possa far segnare altre e più numerose adesioni. Le tinte sbiadite del Dirupo, insomma, hanno le settimane contate.