Il business mafioso della sanità in Basilicata
Le inquietanti notizie sulla Sanità di Potenza (e, di riflesso, della Basilicata), riportate oggi sui quotidiani locali, fanno a dir poco accapponare la pelle. Una gran mole di reati ipotizzati dalla Procura di Potenza solo per il “San Carlo”, Azienda Ospedaliera autonoma, ‘croce’ per i malati e certamente ‘delizia’ per politica e mafia.
L’inchiesta sulla Sanità del San Carlo, con i suoi 32 avvisi di garanzia a personaggi illustri del primo polo ospedaliero lucano (più un nome coperto da omissis), contengono svariate ipotesi accusatorie: corruttele, favori, sprechi, liste attesa-trapianti eluse, ruberie varie.
E’ strana la Basilicata, una Regione con due sole province, Potenza e Matera, e una popolazione abitante che sulla carta non raggiunge nemmeno le 600.000 anime. Ma, al tempo stesso, ricchissima di gas e petrolio come il Maghreb! Una delle regioni più ricche d’Europa, con una forte emigrazione sanitaria, un altissimo tasso di disoccupazione e un ancor più elevato tasso di emigrazione giovanile.
Come nel Magreb, anche la Basilicata è retta dai raìs, che diventano Governatori subito dopo essere passati per l’assessorato regionale alla Sanità. E che, come è noto per i similari “leaders” del Nordafrica, costringono i propri cittadini a votarli e ad osannarli a mezzo di sùbdole, ma al tempo stesso, efferate repressioni ritorsive e ricattatorie, sicuramente poco note al resto d’Italia e della civile Europa.
Così, oggi scopriamo il vero motivo dell’accentramento sanitario senza controllo realizzato nella provincia di Potenza, già in corso di “esportazione” anche per quella di Matera. Anche qui è infatti previsto il rilancio dell’Ospedale “Madonna delle Grazie” da semplice Ospedale civile ad Azienda Ospedaliera autonoma, per i raìs lucani nuovo oggetto del desiderio. Per realizzare ciò sono stati, o saranno definitivamente chiusi o pesantemente ridimensionati, tutti gli altri ospedali restanti della provincia di Matera (Tricarico, Stigliano, Tinchi e Policoro).
La rivolta delle popolazioni metapontine in difesa dell’Ospedale civile di Tinchi, già destinato a una fondazione privata in ricerche in neuropsichiatria infantile, pare abbiano determinato fin qui un repentino cambio di rotta per il destino del nosocomio pisticcese, di cui si starebbero avviando, proprio in questi giorni, le ennesime ristrutturazioni.
Tutto ciò, potrebbe invece essere secondo noi un segnale apparente e deviante, per servire in realtà solo alla campagna elettorale per le imminenti elezioni amministrative di Pisticci previste per il 15 e 16 maggio 2011. A dimostrazione che, in Basilicata, la conquista del potere politico passa principalmente attraverso la Sanità. O al malaffare ad essa collegata!