Il calcio foggiano piange Cosimo Nocera
La Foggia calcistica piange il suo beniamino, l’uomo che ha fatto sognare i tifosi rossoneri negli anni ’60. All’età di 74 anni, infatti, è morto Cosimo Nocera, all’anagrafe Vittorio Cosimo, il centravanti della formazione dauna, famoso per i suoi gol (101 reti, il bomber più prolifico della storia calcistica foggiana) e per il suo tiro poderoso, la celeberrima ‘Fajola’. Nocera non era un calciatore tecnico, ma era incredibilmente potente: 182 centimetri d’altezza per 72 kg di peso. La sua storia a Foggia inizia nel 1959, proveniente da Napoli, voluto fortemente dal compianto presidente Rosa Rosa. Con i colori rossoneri, Nocera vive 10 anni di amore profondo, contribuendo a suon di gol alla prima storica promozione dei satanelli in serie A, nella stagione 1963-64. E nella stagione successiva, Nocera e Foggia passeranno alla storia: il 31 gennaio 1965 i rossoneri, guidati da Oronzo Pugliese, il ’Mago di Turi’, ricevono al ‘Pino Zaccheria’ l’Inter di Herrera, campione d’Europa e del Mondo in carica. Un’Inter piena di fuoriclasse, a cui presto verrà affibbiato l’appellativo di ‘Grande’. Ma quel giorno Davide sconfisse Golia, e protagonista, manco a dirlo, fu proprio Nocera, autore di due reti (il 2-0 e il 3-2), dopo la rimonta nerazzurra. Quella vittoria fu storica, perché nessuno mai (tranne il Milan di Rocco) era riuscito a sconfiggere l’armata di Herrera, che di lì a poco avrebbe vinto lo scudetto e bissato il titolo europeo nella finale di maggio contro il Benfica.
In rossonero, Nocera ha totalizzato 257 presenze tra serie A, B e C, con 101 reti. All’attivo anche una presenza in Nazionale, condita da una rete contro il Galles, l’unica rete realizzata da un calciatore del Foggia con la maglia azzurra. Dopo aver chiuso la carriera nella Massimiliana nel 1970, Nocera cominciò la sua vita da allenatore, prima come vice di Puricelli, poi insegnando presso le scuole calcio, a contatto con i ragazzini. Una vita semplice, lontana dai vizi e dal lusso del calcio odierno. La sua fama in città è addirittura superiore al Foggia di Zeman, altra pietra miliare scolpita nei cuori dei tifosi rossoneri.