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Il canzoniere di Lucio Battisti con Lato B alle Officine Cantelmo

Venerdì 21 febbraio (ore 21:30 | ingresso 13 euro | prevendite attive su Dice.fm) le Officine Cantelmo di Lecce, in collaborazione con CoolClub e Sei Festival, ospitano la band Lato B con “Il canzoniere di Lucio Battisti”. Il cantautore Leo Pari, il polistrumentista Gianluca De Rubertis (Studio Davoli, Il Genio), il chitarrista e cantante Dario Ciffo (Afterhours, Lombroso) e il batterista Lino Gitto (Dellera, Green Like July) proporranno gli indimenticabili brani del cantante, compositore, polistrumentista, arrangiatore e produttore discografico scomparso nel 1998. Uno spettacolo lungo più di due ore, capace di coinvolgere e far cantare e ballare il pubblico di ogni età. In scaletta “Ancora tu”, “Con il nastro rosa”, “Il tempo di morire”, “Mi ritorni in mente”, “Il mio canto libero”, “Pensieri e parole”, “E penso a te” e tantissimi altri classici di Battisti-Mogol anni ’70, senza tralasciare gemme più nascoste come “Dio mio no”, “Comunque bella”, “Amore caro, amore bello”, “L’aquila”, “Confusione” e tante tante altre. Cosa sarebbe successo se Battisti e Mogol fossero nati nel 1977? Avrebbero scritto le stesse canzoni? Supponendo per assurdo che avessero potuto creare le stesse melodie e gli stessi testi, le canzoni avrebbero avuto lo stesso successo se fossero uscite negli anni zero? E il sound sarebbe stato quello che tutti conosciamo o avrebbe subito l’influenza di rap, metal ed elettronica? E poi, Battisti dove si sarebbe esibito? Quali locali avrebbero dato spazio alla sua musica? Avrebbe incontrato le stesse problematiche che affronta quotidianamente un cantautore indipendente o sarebbe stato un artista mainstream di grande successo? Sono domande che non avranno mai risposta. Proviamo invece a capovolgere il quesito: cosa succederebbe se quattro artisti indipendenti nati tra il 1974 e il 1980 decidessero di rivisitare il repertorio immenso di Battisti-Mogol alla luce delle proprie esperienze musicali e autoriali? Se una band di oggi, per divertimento, volesse riportare sui palchi italiani canzoni incredibili che appartengono all’immaginario comune, reinterpretandole a suo modo? Lucio Battisti nel 1970, all’apice del successo, decise di smettere la propria attività live e non fece mai più un concerto per tutta la vita. Il “Lato B” è un progetto che nasce dalla voglia di riprendere il percorso laddove si era interrotto.

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