Il caso ‘consulenze-Agenas’ è del tutto infondato
Non sussiste né è mai stato conferito, alcun incarico di consulenza dall’Agenas al dirigente della Regione Basilicata Giuseppe Montagano. Lo stesso Montagano, su designazione della Regione Basilicata e a titolo totalmente gratuito nell’ambito dei suoi normali compiti di ufficio, coordina i rapporti che la Regione ha con l’Agenas per l’assistenza nella predisposizione del Piano Regionale della Salute. “La questione è stata sollevata da un’interrogazione consiliare e avremmo voluto aver modo di chiarire che è totalmente falsa nelle sedi competenti – ha spiegato l’assessore alla Salute Attilio Martorano – ma i toni da scandalo utilizzati da chi ha sollevato il caso e quelli di pari tenore con cui organi di stampa hanno riportato la notizia, il tutto dando i fatti per assodati pur senza dar corso ad alcuna verifica, impongono un chiarimento pubblico e immediato nell’interesse dei cittadini e del loro rapporto con le istituzioni”. Lo stesso assessore per avere ulteriori certezze ha contattato questa mattina l’Agenas, il cui direttore, Fulvio Moirano, ha risposto mettendo nero su bianco che “questa Agenzia, non ha mai conferito alcun incarico al dott. Giuseppe Montagano, né a titolo gratuito né a titolo oneroso”.
Questione destituita da ogni fondamento, anche se è agevole ricostruire come sia nato il “falso scandalo”. Lo stesso dirigente Montagano aveva effettivamente ricevuto dall’Agenas, in passato, una proposta di consulenza, per altro su materie che nulla avevano a che vedere con la Basilicata, e per effettuarla aveva chiesto autorizzazione ai competenti uffici regionali. Ma proprio la decisione della Regione Basilicata di avvalersi della consulenza dell’Agenas (che è organismo del Ministero della Salute) e l’incarico conferito allo stesso Montagano di coordinarne i rapporti ha fatto sì che tale eventualità non avesse corso, anche per espressa volontà dello stesso dirigente.
“L’attività di controllo esercitata dall’opposizione è per noi più che un adempimento a cui rispondere uno stimolo a fare sempre meglio – ha commentato l’assessore Martorano – ma bisogna evitare che diventi il facile canale con cui rancorosi riescono a creare infondati scandali mediatici. Per questo ribadiamo che siamo sempre pronti a dare risposte in Consiglio Regionale (dove dimostreremo con atti quanto affermato) alla pubblica opinione e a chi la rappresenta, ma gridare allo scandalo senza aver nemmeno chiesto chiarimenti non è una pratica edificante per la qualità del dibattito istituzionale. Per questo riconosciamo il valore dell’interrogazione quale strumento ispettivo e non di mera propaganda tendente a esaltare la pratica della maldicenza”.