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Il Castello di Matera

Sulla sommità della “collina del Lapillo”, tra via Lucana e via Lanera, si erge il castello di Matera, che prende il nome di Tramontano in ricordo del conte che ne ordinò la costruzione agli inizi del ‘500.

Giancarlo Tramontano, napoletano originario di S.Anastasia, era Maestro della Regia Zecca; in maniera abile e spregiudicata si accattivò le simpatie dei Borboni i quali lo nominarono, nel 1497, conte di Matera.

Nel 1501, per volere del conte Tramontano, si iniziò la costruzione di un maniero difensivo.

Il progetto del castello Tramontano era monumentale: ispirato al Castel Nuovo di Napoli, prevedeva 12 torri poste lungo un maestoso muro di cinta, con fossato e ponte levatoio.

Ai lavori di costruzione, costati ai materani circa 25.000 ducati, parteciparono uomini e donne, retribuiti con la misera paga quotidiana di 6 soldi.

Solo tre furono le torri ultimate: i materani infatti, stanchi dei soprusi cui erano quotidianamente sottoposti dal conte forestiero, nella sera del 28 dicembre 1514 si riunirono nei Sassi, presso il cosiddetto “pezzone del malconsiglio” e tramarono contro di lui.

Il giorno dopo, 29 dicembre 1514, i cittadini tesero un agguato al conte e, dopo aver disarmato le sue guardie, lo sorpresero all’uscita della Cattedrale e lo uccisero in “via Riscatto”, chiamata così proprio in ricordo di quel gesto di riscatto del popolo materano nei confronti di Giancarlo Tramontano.

Con la morte del conte la fortezza di Matera rimase un’opera incompiuta e malvista dai cittadini, intenzionati ad abbatterlo per cancellare l’ultimo ricordo del loro usurpatore: la distruzione del castello venne evitata da un accordo stipulato tra i Borboni e i materani, secondo il quale se il castello fosse rimasto lì non ci sarebbero state conseguenze per l’avvenuto omicidio del conte.

Il castello così rimase “abbandonato” per 5 secoli, mai utilizzato, tranne nel breve lasso di tempo in cui, nell’800, assunse funzione di carcere: ancora oggi sono presenti al suo interno numerose incisioni a testimonianza della presenza dei detenuti che, in quei tempi, lo abitarono.

Oggi il castello di Matera è l’ennesimo simbolo di un’amministrazione fantasma.

I lavori di consolidamento e restauro del castello Tramontano presentano, da tabella, come “data consegna” il 09/07/2004 e come termine di ultimazione previsto il 08/07/2006.

Solo nel 2009, in occasione della XVII giornata FAI di Primavera, il maniero per due giorni ha aperto i battenti a centinaia di curiosi.

Da allora non è più stato possibile visitare il castello: i lavori di restauro interno sarebbero stati ultimati due anni fa, mentre restano da completare i lavori esterni al fortilizio (è attualmente in corso il ripristino del fossato), compresi quelli relativi al “Parco del Castello”.

Solo per il primo progetto di recupero dell’area del parco furono spese in vano £3.500.000.000.

Il successivo tentativo di avvio dei lavori fu attuato spendendo 1,3 milioni di euro, finanziati con fondi comunitari del Programma Operativo Regionale 2000-2006.

L’intervento si sarebbe dovuto concludere entro il 2005, ma ad oggi castello e parco restano zone interdette al pubblico.

(Valentina Focaccia)

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