Il centrosinistra riconquista Pisticci
Alla fine i due contendenti si sono cavallerescamente abbracciati e concessi a telecamere, stampa e fotografi, ma è solo una tregua momentanea. Da domani sarà battaglia all’ultimo voto. Alle prime luci dell’alba il verdetto definitivo. Saranno Vito Di Trani e Andrea Badursi a disputare il ballottaggio per conquistare la carica di sindaco a Pisticci. Due anime seppure contrapposte di una stessa geografia politica, separate in casa non tanto dai programmi ma da scelte di uomini e che hanno provocato un vero e proprio terremoto in casa Pd. Che, pure, nonostante la divisione e la frammentazione del voto, è il partito che vince in assoluto questa consultazione, per disegnare un nuovo volto alla città e al territorio e che manda il centrodestra all’opposizione. Vito Di Trani (Forum Democratico, Unione di Centro, Popolari Uniti) ha tagliato per prima il traguardo con 2754 voti, pari al 25,88% mentre Andrea Badursi (Pd, Alleanza per l’Italia, Patto Democratico) ha conquistato 1859 (17,81%). Distanziata di appena 141 voti è giunta terza Rossana Florio (Idv, Psi, Rinnovamento Democratico, Federazione della Sinistra) con 1754 preferenze, 16,48%. Buon successo personale per Domenico Lazazzera (Fli e ”Decidi il Futuro della Città”) che conquista 1384 voti ( 13,00%). Seguono nell’ordine Rocco Salvatore Caramuscio della Lista dei Cittadini con 754 voti (7,08%), Giuseppe Miolla della Sel (709, 6,66%), Nicola Fulvio Panetta del Pdl (578, 5,43%), Marco Toscano in rappresentanza di “Sui generis” (464, 4,36%) e Rocco Grieco della Dc, con 351 preferenze pari al 3,30%. Gli occhi degli osservatori della politica erano puntati sul risultato di Pisticci, considerata la cartina di tornasole degli umori di un elettorato particolarmente ballerino. Ma per la città della Pacchiana la riflessione pare particolarmente complessa perché con un numero così rilevante di candidati ha influito non tanto la meritocrazia quanto in maniera più notevole la dimensione parenterale delle preferenze che ha messo in crisi i rapporti di parentela, di amicizia e di buon vicinato. Non è stata famiglia che non abbia avuto un candidato in lista. Intanto un dato di fatto è certo, Pisticci ritornerà ad essere amministrata dal centro-sinistra dopo la parentesi del centro destra, uscito vittorioso dalle amministrative del 2009 a larga maggioranza ma che in maniera autolesionistica si è man mano disciolto. Concluso il primo tempo, già si guarda al ballottaggio e alla campagna elettorale che sarà di certo molto più movimentata e ricca di spunti dopo le note vicende delle schede fotografate. Sugli apparentamenti prevale al momento la massima cautela in attesa di futuri sbocchi. Ma molti hanno già dichiarato nel corso della campagna elettorale che il migliore apparentamento rimane sempre quello con gli elettori e soprattutto per guadagnare la fiducia di quei cittadini ancora delusi e che anche in questa tornata si sono mantenuti lontano dalla competizione. Pisticci si è ancora una volta dimostrata città del non voto. Il partito degli astensionisti è forse il vero vincitore di questo primo round: su 15242 elettori hanno votato in 11242. Ben 4 mila persone di sono astenute, situazione che rispecchia a grandi linee il trend delle precedenti amministrative quando votarono 11590 su 15182 elettori.
Giuseppe Coniglio