Il cinema sposa la lettura: l’evoluzione dei fotoromanzi di Gabriele Cuccarese dal 2008 ad oggi
La forma fisica e la cura del corpo a braccetto con la cultura della cinematografia e del fotoromanzo. Un connubio perfetto e ben amalgamato che fa da trampolino di lancio ad un racconto di emozioni, storie, fatti e personaggi attraverso una narrazione di scatti fotografici e “fumetti”.
E’ il binomio in cui si rivede Gabriele Cuccarese, giovane attore, regista e sceneggiatore di fotoromanzi, nato a Pisticci e cresciuto a Montalbano Jonico, dove è istruttore di fitness dopo aver conseguito anche la laurea in Scienze Giuridiche. Un ragazzo poliedrico e determinato, che esprime le sue passioni a tutto campo, ma che da alcuni anni sta portando avanti un progetto che prevede la realizzazione di racconti per immagini in cui i personaggi sono rappresentati da persone vere. “Tutto nasce dalla passione per il cinema e la recitazione, che ho sin da piccolo – racconta Gabriele -; nel 2004, a 14 anni, ho realizzato insieme a due compagni di scuola alcune sceneggiate teatrali come passatempo, ma mai pubblicate, narrando le disavventure di due cugini napoletani ignoranti e analfabeti. E da allora pian piano ho avviato un progetto, grazie ad uno scatto fotografico del mio amico Giuseppe Grieco, successivamente modificato con effetto in bianco e nero con tratti a disegno, che mi ha permesso di realizzare un fumetto fotografico con personaggi in carne ed ossa”. Con soli quattro amici e senza una adeguata preparazione nel campo cinematografico, e soprattutto fotografico, Cuccarese ha così creato il primo fotoromanzo in bianco e nero, intitolato “Gangster Life”, con il protagonista Brian Rooker interpretato da sé stesso, ma senza una sceneggiatura vera e propria e con gran parte delle scene improvvisate dall’autore stesso, con spontaneità e con qualche imperfezione nelle foto di scena, alla luce della poca preparazione nella fotografia. Da allora, ha realizzato altri 12 fotoromanzi, i primi tre come sequel del primo (Gangster Life, Gangster Life 2, La quinta strada e Scacco Finale), tra il 2008 e il 2012 con una semplice tecnica di colpi, e gli altri attraverso nuove tecniche con l’uso dello smartphone e a seguire della reflex e attrezzature fotografiche.
Le differenze che caratterizzano i fotoromanzi realizzati dal 2017 rispetto a quelli precedenti riguardano, oltre allo strumento fotografico, anche le trame, i dialoghi, le inquadrature e la qualità della foto; queste ultime presentano filtri ed effetti diversi, a seconda della storia che viene pubblicata.
E dal 2018 è arrivata la svolta, con la realizzazione di Gangster Life 5, che ha segnato un crocevia sia nella fotografia che nel cast; per la prima volta ha partecipato al progetto il fotografo professionale Giovanni Rosano e la fotografa amatoriale Francesca Manfredi, utilizzando solo reflex e varie attrezzature da creare un vero e proprio set cinematografico.
Attualmente è in corso la lavorazione di un’ altra storia, intitolata “La maledizione dei Segreti Perduti” dal genere Fantasy, che uscirà nei prossimi giorni, e che vede protagonisti Gabriele Cuccarese e la fotomodella Angelica Pangaro. “Si tratta del sequel del fotoromanzo “I Segreti Perduti” realizzato nel 2017, che nelle mie intenzioni vuol segnare un ulteriore passo in avanti nella mia crescita professionale, nonché una prova importante del mio lavoro. Il mio obiettivo – conclude Cuccarese – è quello di migliorarmi e mettermi alla in gioco per misurare davvero le mie abilità e dare sempre più forza e risalto a questo bellissimo genere che è il fotoromanzo”.