Il city terminal di Lecce è ancora incompleto
Doveva essere uno dei fiori all’occhiello della città, ma il City terminal a Lecce, attualmente, è poco più che una tettoia prefabbricata con un box informazioni e una toilette uomo/donna. Manca la sala d’attesa, ci sono solo otto panchine in ferro posizionate all’aperto, sotto la tettoria stessa. L’Adoc di Lecce (l’Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori), ha denunciato la situazione, chiedendosi se questa struttura possa realmente essere considerata un biglietto da visita per chi giunge nel capoluogo salentino, a bordo dei bus provenienti dal resto d’Italia o dall’aeroporto di Brindisi, direttamente nei pressi della struttura a ridosso della rotatoria che immette in direzione della superstrada.
“Nonostante sia stato presentato in pompa magna dall’ex assessore alla Mobilità Ripa come un’autostazione moderna ed efficiente e di livello europeo – si legge in una nota dell’associazione -sono assenti comunicazioni (su display o tabellone) circa gli autobus in arrivo e in partenza, e una volta chiuso il box informazioni alle 20, è impossibile sapere chi parte e per dove e chi arriva e da dove”.
E i disservizi non riguardano solo la comunicazione. “Alle 8 di sera chiudono anche i bagni – aggiungono da Adoc – e, quindi, chi ha un bisogno impellente, deve espletarlo nella vicina aiuola. Non c’è neanche un distributore automatico di bevande o snack, quindi alla chiusura del piccolo chiosco vicino la tettoria nessuno beve più. Si tenga conto che in quella autostazione ci sono attivi e partenze sino tarda ora nella notte o anche all’alba”.
Un altro disservizio verificato da Adoc (dopo le lamentele ricevute da parte degli utenti), è che sul piazzale antistante (privo della segnaletica orizzontale), non sono presenti banchine o marciapiedi dedicati per l’attesa del bus, e nemmeno paline informative che indichino dove esso si fermerà.
“Se i viaggiatori sono italiani e riconoscono i colori delle compagnie di trasporto, possiamo anche cavarcela. Ma se si tratta di stranieri, a quale santo dovranno rivolgersi? Se piove o fa freddo dove si ripareranno gli utenti? E quando fa caldo? Nessuno ha pensato ad una fontanella nelle ore di chiusura delle toilette? Ad aggravare la situazione, non vi sono percorsi pedonali protetti che portino dalla tettoia agli autobus i viaggiatori con le loro valigie, quindi nemmeno le condizioni di sicurezza sono garantite atteso che nell’area, in una pericolosa promiscuità, circolano i viaggiatori e fanno manovra i pesanti autobus”.“