il Comitato 15 dicembre scende in piazza per difendere Taranto
Il Comitato 15 dicembre (che racchiude diverse realtà locali e nazionali) organizza per domani, 15 dicembre, una grande manifestazione che possa denunciare la reale situazione tarantina.
La società civile tarantina e non solo, scenderà in piazza per rivendicare i diritti fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione (Salute e Lavoro), che a causa del modello di sviluppo liberista, basato solo sul profitto, troppo spesso vengono violati. In questi anni c’é stata una grande frammentazione e fermentazione del movimento ambientalista, che tuttavia a livello locale si è spesso diviso sul tema del ricatto ambiente/lavoro. Solo con i tristi avvenimenti degli ultimi mesi si é iniziato a condividere, tra la maggioranza dei cittadini, il senso di frustrazione e la volontà di scendere in piazza uniti. Ciononostante sussistono ancora posizioni contrapposte alle possibili soluzioni sul dramma ambientale e sociale dell’Ilva.
Come studenti e studentesse tarantini e pugliesi, come futuro di questo paese e di questo territorio, sentiamo il dovere di portare il nostro contributo alla condizione sociale ed ambientale della nostra città e crediamo che il cambiamento non possa che arrivare dalla nostra generazione. Parteciperemo al corteo senza simboli e bandiere e ci uniremo allo spezzone studentesco che si costituirà, rispettando la decisione delle assemblee studentesche tenutesi finora. Riteniamo fondamentale la partecipazione a questi momenti collettivi, tenendo bene a mente che il movimento è uno strumento di lotta e di informazione, deve alimentare la partecipazione attiva, ma soprattutto deve essere portatore di proposte e soluzioni. Esso è il mezzo con il quale dobbiamo agire, se vogliamo essere in grado di interagire con la popolazione tutta: quella popolazione che da decenni subisce le angherie di una ristretta classe dirigente, subendola sui suoi polmoni e sulla propria vita. Il contributo che possiamo dare alla città, non può essere solo quello di riempire le piazze, ma anche quello di rendere tutti partecipi nell’elaborazione delle proposte concrete e programmatiche che possano portare al miglioramento delle condizioni sociali ed ambientali della città e del territorio circostante. Queste decisioni sono state e continuano ad essere demandate alla politica ufficiale, denunciando le problematiche nelle piazze e nei cortei, ma senza essere in grado di pianificare e proporre una reale e concreta strategia.
Riteniamo infatti che il movimento debba farsi forte delle competenze, dei saperi e delle conoscenze, diffuse nella società e superare gli ostacoli trovati finora; non demandare ad altri le soluzioni, ma essere in grado di metterle a frutto, confrontarle, sottoporle al vaglio di processi democratici reali. Proprio quelli che sono mancati in decenni di sfruttamento del territorio. Abbiamo più volte espresso il nostro parere indicando come dovrebbe essere adottata una seria politica industriale, in grado di portare ad una risoluzione della dicotomia tra ambiente e industria. Il risanamento dovrà ricadere sia sulle tasche che sulle spalle della famiglia Riva così come delle istituzioni locali e nazionali, che negli anni hanno contribuito entrambi alla situazione attuale, chi per trarne profitto, chi per disinteresse e connivenza. Crediamo quindi, che sia necessario puntare sull’eco-compatibilità tramite non solo l’utilizzo di migliori tecnologie, ma allontanando la produzione industriale dai centri abitati (come già stabilito dall’Unione Europea).
L’assenza di un’economia complessa nel nostro territorio e l’egemonia dell’industria pesante ed altamente inquinante, hanno impresso una deformazione, difficile da cancellare sia dal nostro territorio che dalla nostra memoria. Siamo convinti che la svolta debba passare da ciò che non è mai stato fatto; il coinvolgimento della popolazione, cittadini, studenti e lavoratori, quella società civile che da anni si impegna per vedere il territorio non più deturpato dall’inquinamento. Solo così, tenendo bene a mente la sostenibilità ambientale ed i processi democratici (che non possono che andare di pari passo) potremo ridare dignità ad un territorio piegato e segnato troppo a fondo dalla deturpazione che solo il capitalismo più sfrenato è in grado di dare.
Scenderemo in piazza il 15 dicembre, perchè siamo contrari al decreto ILVA prodotto in questi giorni dal governo, un precedente terribile per il nostro paese, in cui ancora una volta istituzioni della Repubblica si pestano i piedi, si mettono in competizione e si confondono le priorità del territorio, tra salute, ambiente e lavoro.
Saremo in piazza perchè non vogliamo uno sviluppo del genere, non vogliamo una crescita che ci uccida; ma saremo in piazza anche per portare le nostre idee, le nostre proposte. Per dire che il futuro dipende da noi, dal nostro impegno e dalla nostra capacità di far sentire la nostra voce.
Rete della conoscenza Puglia, Link Taranto, Link Bari, Link Lecce, Link Foggia, Unione degli studenti Puglia