Il comitato ‘Rocco Scotellaro’ a difesa di Ulderico Pesce
Il comitato “Rocco Scotellaro per la conservazione del patrimonio storico e culturale”, costituitosi a Tricarico in seguito alla costruzione di una cappella privata a fianco della tomba di Scotellaro e di cui fa parte anche Ulderico Pesce, attraverso il portavoce Rocco Lavecchia esprime la propria solidarietà all’attore e regista per il vile atto intimidatorio compiuto ai suoi danni e a quelli della famiglia con l’incendio del suo podere nel paese natale, Rivello, che ha bruciato l’uliveto e molte querce. Atto che è ritenuto di ritorsione nei confronti di chi sta denunciando il disastro ambientale che si sta perpetrando nel fiume Noce. Rocco Lavecchia riferisce che, durante una conversazione telefonica avuta con Ulderico Pesce subito dopo aver appreso la notizia, questi gli ha assicurato di voler portare avanti con maggiore forza la denuncia dello scandalo dei rifiuti riversati nel fiume Noce e che lo stanno avvelenando. Pesce ha anche colto l’occasione per rinnovargli il suo impegno riguardo alla vicenda della cappella privata costruita vicino alla tomba di Scotellaro, nonostante il silenzio dell’amministrazione comunale alla richiesta scritta del comitato, protocollata dal Comune il 10 agosto 2011 con il numero 9916, di annullamento delle delibere di Giunta numeri 54 del 15 aprile 2009, 170 dell’1 dicembre 2009 e 4 del 12 gennaio 2010, perché illegittime secondo quanto previsto dalla Legge mortuaria nazionale numero 285 del 10 settembre 1990 e integrata dalla Circolare ministeriale di Sanità del 24 giugno 1993, secondo cui qualsiasi modifica dell’assetto urbanistico del cimitero va autorizzata da una delibera di Consiglio comunale e non di Giunta comunale. Notizia, questa, a cui la Nuova aveva già dato ampio spazio un paio di settimane fa.
Vito Sacco