Il comunicato stampa della FLC CGIL PUGLIA sull’ordinanza regionale del 5 dicembre
Con l’ordinanza n. 1 del 5 gennaio 2021, il Presidente Emiliano ha regolato la ripresa delle attività didattiche dopo le festività natalizie e fino al 15 gennaio, in modo differente tra i vari gradi di scuola. Per gli istituti del primo ciclo (primaria e secondaria di primo grado) è prevista la didattica in presenza solo se collegata all’uso di laboratori, ad alunni con disabilità e/o con bisogni educativi speciali o, infine, agli studenti le cui famiglie ne facciano esplicitamente richiesta.
Negli istituti del primo ciclo, quindi, rimane, unico modello in Italia, l’impostazione di una “scuola alla carta”, in cui il diritto allo studio si svilisce in servizio a domanda individuale. Per le scuole secondarie di secondo grado, invece, la didattica in presenza è consentita solo se collegata all’uso di laboratori, ad alunni con disabilità e/o con bisogni educativi speciali con l’unico vantaggio che l’applicazione dei doppi turni, imposta da alcuni prefetti, viene rinviata. Tuttavia, questa ordinanza contiene un’importante e positiva novità.
Infatti, al termine dell’ultimo incontro del tavolo tecnico del 3 gennaio scorso (peraltro citato nelle premesse dell’ordinanza) avevamo osservato con profondo rammarico che, durante tutta la pausa delle festività natalizie, il dibattito sul rientro a scuola, a livello territoriale e nazionale, si era concentrato esclusivamente sul problema dell’organizzazione dei trasporti – con risultati eterogenei e poco confortanti nei territori pugliesi – e nulla si era detto o fatto per la sicurezza degli studenti e dei lavoratori del mondo della scuola, soprattutto in merito ad alcune nostre specifiche richieste: tamponi rapidi e screening periodici, dispositivi di sicurezza e revisione dei protocolli.
Oggi, dalla lettura delle premesse dell’ordinanza, verifichiamo con soddisfazione, che è in corso di approvazione il piano “Indirizzi operativi per la riapertura in sicurezza delle scuole nella Regione Puglia” in cui, finalmente, si prevede l’adozione “di misure mirate, fra l’altro, ad ottimizzare le attività di contact-tracing in caso di infezioni nelle comunità scolastiche, ad istituire la figura dell’operatore sanitario COVID scolastico, a pianificare programmi di screening con tampone antigenico periodico del personale della scuola e a priorizzare la vaccinazione anti-COVID19 per il personale della scuola, da inserire come prima categoria a rischio da vaccinare nella fase 2 del “Piano Strategico Nazionale”.
Su questo punto, considerato da noi, sin da giugno scorso, come urgente e dirimente per il ritorno alla didattica in presenza in piena sicurezza, chiediamo che siano garantiti e comunicati tempi certi e brevissimi oltre che condivisi. Al riguardo, chiederemo un tavolo tecnico convocato ad hoc.
Da ultimo: nell’incontro del 3 gennaio avevamo chiesto di istituire una cabina di regia e di coordinamento regionale insieme alla prefettura del capoluogo di regione che evitasse il ricorso agli ingressi scaglionati – imposti da alcuni prefetti – e di applicare esclusivamente quanto previsto dal DPCM anche per consentire una gestione più distesa nell’organizzazione delle attività didattiche e il mantenimento del turno unico nel secondo ciclo.
Ci troviamo, invece, di fronte ad una nuova ordinanza regionale cui si aggiungono le molteplici ordinanze di altre regioni che, temiamo, finiranno per mettere a serio rischio l’unità nazionale del sistema dell’istruzione, contribuendo al rafforzamento alle istanze di regionalismo differenziato.
Se a queste si aggiunge la selva di provvedimenti governativi, prefettizi e di diversi Sindaci, si ottiene un groviglio di dispositivi intrecciati che genererà enormi problemi di gestione e di organizzazione delle scuole, lese nelle proprie prerogative di autonomie, che svilisce la professionalità di tutto il personale scolastico, che crea un forte disorientamento delle famiglie e che sgretola il diritto – uguale per tutti – all’istruzione.
PER LA FLC CGIL Puglia
Claudio Menga