Il consigliere Mollica chiede lumi sulla microzonazione
“Con il nostro operare dovremmo agevolare, accelerare e lanciare l’economia, non frenarla e metterle i blocchi favorendo ulteriormente l’antipolitica che corre non solo nelle piazze, nelle strade, sui giornali e nel sentire comune di tutti i lucani”. E’ quanto dichiarato ieri in Consiglio regionale dal Capogruppo MPA Francesco Mollica in relazione all’interrogazione presentata al Presidente della Giunta Regionale e all’Assessore Mancusi per conoscere a che punto è la redazione da parte della Regione degli studi di microzonazione, prevista dall’articolo 2 della Legge 9/2011 e quali Comuni stanno provvedendo all’adeguamento degli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica allo studio di microzonazione eventualmente già redatto.
“L’anno scorso, dopo una lunga discussione – dichiara Mollica – recependo una serie di disposizioni urgenti in materia di microzonazione sismica ed in applicazione di una OPCM, la 39/07 del 13.11.2010, dettavamo una norma, la L.r. 9/2011, che prevedeva soprattutto come bisognava andare a mettere in campo la microzonazione e cercammo in quel momento anche di risolvere la questione di come non bloccare i regolamenti urbanistici che erano in corso di approvazione, proprio perché lo studio di microzonazione era un elemento propedeutico e necessario di cui i regolamenti urbanistici devono essere dotati.
L’interpretazione dell’articolo 3 di tale legge aveva ingenerato una serie di confusioni nell’ambito dell’applicazione da parte dei Comuni tant’è che con un’altra legge regionale, la numero 19/2011 siamo andati a modificare tale articolo.
Oggi la Regione Basilicata si trova nella condizione di poter dare attuazione alla legge in questione e può procedere al completamento dello studio di microzonazione avendo risolto una questione che ostava al procedimento ed a portare, finalmente, a termine questo studio che ha anche applicazione sulla legge 23 del 1999 sull’urbanistica. Infatti la L.R. 9/2011 stabilisce che gli strumenti urbanistici generali ed attuativi di piani strutturali comunali, così come definiti dalla legge regionale 23/99 e successive modificazioni devono essere corredati di studi geologici e di microzonazione sismica.
L’Assessore Mancusi ha specificato, nella risposta, che tra le condizioni per accedere ai finanziamenti statali, oltre al cofinanziamento delle spese, c’è quello della individuazione, da parte della Regione Basilicata, dei territori nei quali risulta prioritaria la realizzazione degli studi, definire le condizioni minime necessarie per la realizzazione degli stessi ed individuare le modalità di recepimento degli studi di microzonazione sismica negli strumenti urbanistici vigenti. A tal fine, con deliberazione di Giunta regionale n. 744 del 24.05.2011, la Regione Basilicata ha adottato gli indirizzi ed i criteri generali per la micronizzatine sismica approvati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome del 13 novembre 2008, quali specifiche per la realizzazione degli studi di microzonazione sismica e sono stati approvati i programmi per l’annualità 2010 per l’effettuazione degli studi di microzonazione sismica in 28 Comuni lucani
Con determinazione dirigenziale del 23.08.2011, sono stati selezionati i professionisti incaricati degli studi, è stato approvato lo schema di contratto e sono state impegnate le somme necessarie e con altra determinazione dirigenziale del 17.5.2012 sono stati affidati gli incarichi per l’esecuzione delle indagini finalizzate alla realizzazione degli studi di microzonazione. Ad oggi tutti i professionisti incaricati hanno consegnato gli studi relativi ed è in corso la fase istruttoria degli stessi presso la commissione regionale e sette studi sono stati già trasmessi alla commissione tecnica nazionale, istituita ai sensi dell’articolo 5, comma 7, dell’OPCM 3907/2010 per quanto di sua competenza.
A seguito dell’approvazione definitiva dei suddetti studi da parte della commissione tecnica regionale, che potrà avvenire solo dopo che i soggetti realizzatori degli studi abbiano eseguito le eventuali richieste di chiarimenti, modifiche o approfondimenti della commissione tecnica nazionale, tali studi dovranno essere recepiti dagli strumenti urbanistici dei comuni ai sensi della legge regionale 9/2011 e successive modificazioni. Per quanto riguarda, invece, la seconda annualità, ha disposto che la somma relativa sia utilizzata per finanziare gli studi di microzonazione sismica in ulteriori 39 comuni.
Dunque con i primi fondi – continua il Consigliere del MPA- abbiamo intanto finanziato solo una parte di Comuni e adesso, con il nuovo programma, andiamo a finanziarne ulteriori 39 ma comunque, non sono bastevoli perchè tutti i 131 Comuni della Basilicata devono poter approvare il proprio regolamento urbanistico, pochi lo hanno già fatto, molti invece, si trovano di fatto bloccati dall’interpretazione di alcuni uffici, nonostante vi sia una normativa regionale chiara, dunque non resta che pensare che gli uffici molte volte o volutamente non vogliono capire oppure non capiscono.
Nonostante abbiamo cercato, come Consiglio regionale, di trovare una soluzione per non bloccare di fatto i Regolamenti Urbanistici cercando di legiferare, nell’ambito dell’interpretazione la norma non viene applicata in forma pedissequa da parte di chi , poi, partecipa, di fatto, alle conferenze di localizzazione, alle conferenze di servizio ed esprimere con il proprio assenso. Questa è la conseguenza negativa di non aver voluto affidare i fondi e la gestione di tali studi direttamente ai Comuni, così come inizialmente era stato proposto, volendo mantenere il controllo in capo alla Regione. Per un senso di unità, abbiamo condiviso il fatto che tutti gli studi sulla zonizzazione siano messi in rete per essere disponibili da parte di chi abbia bisogno di utilizzarli , quant’anche di primo livello e non di secondo, come prevede la norma. Però, io chiedo ora – continua Mollica -solo di monitorare l’operato degli uffici preposti perchè non ci possiamo più permettere, considerato il momento storico, di rallentare o di perdere anche un solo giorno, e non replicare quello già successo rispetto all’approvazione di una norma, la legge 25 e 23, che di fatto, è in discussione all’incirca da un anno.
Una norma che ancora giace senza l’approvazione del Consiglio Regionale che sto proponendo da quattro anni al fine di sbloccare un minimo di economia in questa regione, inserendola con pezzi e piccoli pezzi all’interno di tutte le finanziarie ed assestamenti di bilancio, perché abbiamo bloccato in questa regione tutta l’economia, e lo dicono logicamente anche i dati sull’edilizia, abbiamo bloccato l’economia sull’edilizia per effetto di norme che sono addirittura in contrasto con quanto prevede il 380, e quindi la legge nazionale. Quando facciamo scattare le norme di salvaguardia o quanto mettiamo blocchi, mettiamo muri affinché i nostri operatori, imprese, non potranno lavorare, voglio dire, siamo sostanzialmente quelli – conclude Mollica – che fanno esattamente il contrario di quello che dovrebbero fare.