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Il consigliere Nicola Casino risponde all’assessore Falcone sulla questione dell’illuminazione pubblica a Matera

L’Assessore ai Lavori Pubblici, Giuseppe Falcone, ha cercato di difendere l’indifendibile, – afferma il consigliere Nicola Casino, capogruppo di Forza Italia- rispondendo alle preoccupazioni legittime dei cittadini e di parte dell’opposizione sulla scarsa qualità dell’illuminazione a LED. Ma i dati oggettivi che cita sembrano ignorare la realtà vissuta da chi cammina per le strade della città. Sì, il LED è una tecnologia moderna, ma quando l’efficacia sul campo non corrisponde alla teoria, le spiegazioni tecniche e gli elogi autocelebrativi servono a poco.

Falcone insiste sul fatto che “a parità di watt, i LED producono più luce rispetto alle vecchie lampade a incandescenza”. Ma la domanda fondamentale rimane: perché allora strade, piazze e marciapiedi restano pericolosamente poco illuminate? Parlare di efficienza energetica e risparmio è importante, ma non può giustificare la messa a rischio della sicurezza cittadina, con zone d’ombra che preoccupano pedoni e automobilisti.
L’assessore, inoltre, menziona l’azienda Neri come un’eccellenza internazionale, ma non serve invocare progetti realizzati in tutto il mondo per sviare dal vero problema, ossia che qui a Matera l’illuminazione è inesorabilmente inadeguata. La qualità dei LED deve essere giudicata non solo dal marchio, ma dall’ efficacia reale, e su questo i cittadini esprimono una palpabile insoddisfazione .
Ancora, l’assessore di turno (il quale non ha alcuna responsabilità rispetto alla problematica in essere, non essendo lui fautore dell’appalto) sottolinea l’esistenza di un call center e un’applicazione per segnalare guasti. Tuttavia, le continue segnalazioni che i cittadini effettuano direttamente ai Consiglieri comunali (i quali hanno il dovere di raccogliere tali doglianze) indicano che il sistema è insufficiente o che i problemi sono troppo diffusi per essere gestiti rapidamente. Se le luci non funzionano, la colpa non è di chi le segnala, ma di chi non ha pianificato in modo adeguato l’installazione e la manutenzione.
Sostenere che i dati della questura non mostrano un aumento di episodi delittuosi si pone in termini di assoluta neutralità ed irrilevanza ai fini della risoluzione della problematica denunciata: non si deve aspettare che avvenga una tragedia per ammettere che l’illuminazione è inadeguata. La sicurezza pubblica si misura anche con la percezione del rischio, e al momento i cittadini sentono di camminare in una città meno sicura.
A tutto questo, si aggiunge un evento paradossale che rende ancora più evidente la disorganizzazione di questo progetto: nelle principali vie del centro, come via Lucana e via XX Settembre, le luci rimangono inspiegabilmente accese durante il giorno, sprecando energia senza alcun motivo. Poi, non appena arriva la sera e per tutta la notte, queste stesse vie centrali vengono improvvisamente avvolte dal buio totale, lasciando cittadini e turisti in una condizione di rischio e disagio per la completa assenza di illuminazione. Come può l’Amministrazione parlare di efficienza quando accadono situazioni così assurde?
Falcone parla di un’esperienza inedita e di una “rivoluzione tecnologica” nel passeggiare tra le nuove luci bianche dei LED, ma questo è un suo personale, oltre che discrezionale, giudizio.
D’altro canto, per molti concittadini materani il cambiamento dalla calda luce gialla a questa luce bianca “tecnica” ha trasformato le strade in spazi impersonali e freddi. I cittadini meritano una città vivibile, sicura e accogliente, non un’esperienza simile a quella di un cimitero, come descritto da molti.
In definitiva, risparmiare energia è importante, ma non al prezzo della sicurezza e del benessere. Il Comune deve rispondere ai problemi segnalati, non con discorsi tecnici, ma con soluzioni concrete. Gli investimenti devono essere giustificati dai risultati, non dai progetti di altre città in giro per il mondo. E Matera, con 7 milioni investiti, merita molto di più di strade buie e inospitali”.

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