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Il consigliere Rosa attacca Viceconte

Cacciare è la parola d’ordine del coordinatore regionale del Pdl lucano Guido Viceconte. Lo dice ai suoi fedelissimi nelle “segrete stanze”. Che poi evidentemente tanto segrete non sono. Lo smentisce alla stampa, conscio, da politico navigato, che non gli gioverebbe in campagna elettorale. E così trasforma il “cacciare” in “vadano via se non stanno bene qui”. Nulla di nuovo per noi. Già agli inizi di dicembre il coordinatore Viceconte aveva espresso le sue idee, salvo poi smentire, in un’intervista rilasciata al quotidiano on line Basilicata24.

Quello che emerge oggi con chiarezza è che il senatore Viceconte risponde con l’imperio alle istanze democratiche espresse da uomini e donne che nel Pdl hanno creduto e che per il Pdl hanno lavorato. Nel corso della conferenza stampa di inizio anno, il coordinatore regionale ha manifestato in pieno, e direi ancora una volta, l’insofferenza di un imperatore che in altri tempi avrebbe ordinato “morte sulla croce” per chi osa dissentire. A chi gli chiede, in conferenza stampa, il perché non sia stato promosso alcun incontro con chi lavora sul territorio in nome degli ideali del centrodestra, in vista delle imminenti elezioni politiche, Viceconte si è giustificando dicendo che “nulla è stato fatto in nessuna regione d’Italia”. Salvo poi promettere una riunione del Coordinamento regionale “a breve”. Riunione che è stata si convocata, per il 9 gennaio, ma con i consiglieri regionali e provinciali che sappiamo bene da soli non costituiscono il Coordinamento regionale. Ma tant’è. E’ evidente che a Viceconte serve solo una platea per dimostrare che democrazia e dibattito ci sono. Tanto per non farsi trovare impreparati all’appuntamento con le urne. A questo gioco io non ci sto, non sono mai stato complice politico di un Viceconte assente e che si è rimangiato con disinvoltura gli accordi congressuali che ponevano al centro “collegialità, rinnovamento e cambio di linea politica”. Oggi il senatore parla di Coordinamento regionale, di un partito mai “ricostruito” nonostante le mie tante insistenze cadute nel vuoto. A tanta arroganza e meschinità non riesco a rimanere indifferente perché non appartengo alla schiera degli yes man, pronti a tutto pur di gravitare nell’orbita del re. Quindi a partire da oggi mi “auto-sospendo” dall’incarico di vice coordinare regionale vicario, in attesa che Roma batta un colpo. Se ancora esiste una testa lucida e pensante nel Pdl attendiamo una risposta così come auspicato dal documento approvato dagli “uomini e donne liberi del Pdl”.

Al coordinatore regionale voglio solo dire che se fossi al suo posto mi vergognerei a dire di voler cacciare chi vuole semplicemente esprimere la propria opinione e non piegare la testa. Non dimentichi senatore che lei fa parte di quello stesso Pdl che non ha cacciato Fiorito o la tanto chiacchierata Minetti. Di entrambi conosciamo bene “le gesta”. Per cui se ne faccia una ragione: lei non può cacciare nessuno. Pensi invece alla fine che ha fatto fare al Pdl lucano: un partito di proprietà di Guido Viceconte e dei suoi fedelissimi, gestito senza la benché minima forma di democrazia. Un partito in cui la partecipazione degli iscritti e dei tanti simpatizzanti è considerata marginale. Senatore rifletta in quest’ultimo scampolo di festività natalizie. A me invece non resta che invitare coloro i quali, e so che sono tanti, non accettano i diktat dell’ “imperatore” a sollevarsi. Non è questo il centrodestra in cui crediamo e per cui vogliamo metterci la faccia.

Gianni Rosa – Consigliere Regionale PdL Basilicata

 

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