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Il consiglio comunale di Nardò revoca la delibera per la realizzazione della condotta sottomarina

Il consiglio comunale di Nardò ha revocato la delibera dello scorso 29 gennaio con cui venne approvato il Protocollo di Intesa con Regione Puglia, Autorità Idrica e Acquedotto Pugliese per la realizzazione della condotta sottomarina in Località Torre Inserraglio. Il protocollo, nello specifico, prevedeva lo scarico a mare dei reflui fognari di Porto Cesareo e Nardò.
L’assessore all’Ambiente, Graziano De Tuglie, nel corso della seduta della giunta comunale, ha spiegato che la strada migliore da intraprendere è quella del riuso integrale dei reflui urbani depurati in agricoltura e per gli altri usi civili e industriali compatibili. In un territorio a rischio desertificazione, non possiamo permetterci di gettare l’acqua in mare. Infatti il Ministero, appena a luglio scorso, ha dato una precisa indicazione nella direzione del riutilizzo delle acque reflue adeguatamente depurate. Anziché utilizzare questo Protocollo, la vecchia amministrazione avrebbe dovuto puntare ad un impianto d’avanguardia per la depurazione delle acque, come a Fasano. Il protocollo è inaccettabile anche perché l’allungamento della condotta di scarico a 2 km non dà alcuna garanzia di inertizzazione, ma è fatto per essere funzionale agli interessi di Aqp, ed infatti è stato imposto, invece di essere discusso o fatto oggetto di trattativa. Purtroppo è una questione di flussi finanziari che, com’è noto, non si fanno influenzare dalle correnti”.
Soddisfatto anche il sindaco Pippi Mellone, tra i primi a schierarsi contro la delibera voluta dalla precedente amministrazione comunale, guidata da Marcello Risi. “Per noi questa è la madre delle battaglie civili e politiche. Il frutto della mobilitazione determinata di gruppi politici, associazioni, cittadini che si espressero con le 3500 firme per il referendum e che furono calpestati dalla vecchia amministrazione. Oggi abbiamo sanato la frattura tra la città e quest’aula, tra il comune sentire dei cittadini e la politica. Chi vorrà fare la condotta su questo territorio dovrà attrezzarsi di carri armati. In ogni caso, il Consiglio comunale oggi torna ad essere l’espressione della volontà della città e dei cittadini”.
Martedì prossimo Mellone sarà a Bari per un incontro su questo argomento delicatissimo e per ribadire la volontà contraria della città al protocollo e alla condotta.

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