Il Consorzio di tutela del Caciocavallo Silano Dop al Cibus di Parma
Dopo il grande fermo della pandemia ripartono dal Cibus di Parma, prima fiera alimentare a svolgersi in presenza, le attività promozionali del Consorzio per la Tutela del Caciocavallo Silano Dop.
Un ritorno attesissimo dopo l’ultima partecipazione nel 2018 per promuovere, incontrare nuovi mercati e far gustare la bontà del prodotto già affermato e apprezzato in diversi paesi esteri oltre che in Italia.
Saranno quattro giorni ricchi di incontri e nuove opportunità nell’ambito dell’evento fieristico più importante per l’alimentazione che si svolgerà a Parma dal 3 al 7 Maggio 2022.
Fortunatamente durante la pandemia l’attività del consorzio non si è fermata – dichiara il presidente del Consorzio Vito Pace. Gli alimenti sono sempre arrivati, come tutti sappiamo, sulle tavole degli Italiani. E non solo è continuata ma ha permesso ai soci di produrre molto di più.
Ma questa – continua Vito Pace – è una ripartenza che davvero segna una “seconda prima volta” perché dopo la pandemia il consumatore è consapevole del prodotto che vuole ed ha esigenze diverse. Cerca e chiede confezioni sempre più piccole o monoporzioni sia per la praticità di conservazione, sia per le esigenze delle famiglie sempre meno numerose. Ed è su queste esigenze che concentreremo le prossime attività del consorzio.
Il ritorno in fiera, dunque, rappresenta un ripartire con nuovi obiettivi e soprattutto riprendere le attività di esportazione del prodotto.
Presso lo – Pad.2 – Stand A043- sarà possibile effettuare degustazioni e reperire materiale informativo.
Informazioni sul Consorzio:
Il Consorzio di tutela del Formaggio Caciocavallo Silano Dop è il più grande del Centro Sud. E’ un consorzio interregionale cioè che abbraccia cinque Regioni: Basilicata, Puglia, Calabria, Molise, Campania. Una storia antica, tanto che troviamo dei cenni storici, degli scritti, che attestano che fosse il formaggio preferito di Garibaldi e che assume il nome silano perché la Calabria fu la prima regione a valorizzarlo. Ma il disciplinare unico ne garantisce le stesse caratteristiche in ogni territorio, nonostante sia prodotto in due formati diversi, il formato allungato tipicamente calabro e il formato tondo a pera con la testina. Insomma quando la qualità resiste nel tempo e soprattutto nel caso dei prodotti agroalimentari la modernità non ne modifica la genuinità, vuol dire che la sua presenza rappresenta più che un semplice alimento.