Il CSAIL chiede le dimissioni del ‘trio’ Restaino-Mancusi-Grasso
Il Csail-Comitato Promotore Indignati Lucani ha promosso attraverso il suo sito (www.csail.it) una petizione popolare (“E ora dimettetevi tutti”) con la richiesta di dimissioni degli Assessori Regionali Agatino Mancusi (Ambiente) ed Erminio Restaino (Attività Produttive) e del portavoce del Presidente della Regione Nino Grasso.
“Il popolo lucano degli Indignati, sicuramente diverso dai movimenti che esistono in tutto il Paese perché più silenzioso e senza iniziative di piazza e di protesta, ma comunque non rassegnato a subire il malgoverno e l’arbitrio della giunta regionale – spiega Filippo Massaro – sta reagendo a quanto è emerso sinora nella vicenda Fenice-Arpab. Non possiamo aspettare né che i politici coinvolti, con l’Assessore Restaino direttamente indagato, facciano da soli un passo indietro, perché li conosciamo bene e non è mai accaduto in questa regione e tanto meno che le gerarchie dei rispettivi partiti assumano decisioni in proposito. La dichiarazione del segretario del Pd Speranza è la dimostrazione: un comunicato che, con l’abuso della retorica sulla difesa dell’ambiente e della salute, a differenza di quanto ha fatto il Pd nella vicenda Penati, di fatto assolve il suo assessore. Non ci possiamo fidare – sottolinea Massaro – delle opposizioni presenti in Consiglio sia perché emergono coinvolgimenti nella pratica delle assunzioni di esponenti di opposizione che per come è stata gestita nel recente passato la mozione di sfiducia a Mancusi (per la cosiddetta “vicenda Verdino”).
Per questo intendiamo far sentire il fiato sul collo ai tre coinvolti sia pure con responsabilità diverse e anche di natura etico-professionale (Grasso che attualmente riveste un incarico istituzionale e quindi non è più il giornalista-notista che risponde alla sua coscienza e al suo Ordine professionale) e al mondo della politica lucana.
E’ questa l’ora X che attendevamo da tempo perché gli indignati ritrovino la voce per far sentire tutta la loro protesta contro questo vergognoso sistema politico “la casta” che sta solo giocando ai capi espiatori (Sigillito e Bove) per tentare di salvare ancora una volta uomini di potere e di lobby. Alla manifestazione nazionale di Roma di domani – conclude Massaro – vorremmo dar seguito con le prime centinaia di firme di cittadini lucani che dichiarano la propria indignazione e non vogliono più delegare altri e tanto meno i politici a rappresentarli. Da noi il diritto all’insolvenza e il ‘default’ programmato hanno un significato ancor più particolare : siamo la terra del petrolio, della povertà e dell’aggressione al nostro territorio che inspiegabilmente non trova grandi resistenze nelle istituzioni. Con una differenza: non abbiamo bisogno di mettere la maschera dei ‘draghi’, noi ci mettiamo, come facciamo da sempre, la nostra faccia”.