Il Gruppo ‘Progetto Comune’ chiede le dimissioni del sindaco di Muro Lucano
Caro Sindaco, le scriviamo questa missiva per chiederle di dimettersi. I motivi sono ormai risaputi, mancava solo l’ufficializzazione che si è palesata la sera del 28 settembre scorso in Consiglio Comunale. Lei si dovrebbe dimettere perché non deve assolutamente consentire, per mere logiche di potere, di anteporre il bene di una compagine politica a discapito della cittadinanza.
Le attività amministrative d’ora innanzi non potranno che essere ridotte al lumicino. Lo scollamento fra la parte politica e quella gestionale è sotto gli occhi di tutti. Con inaudita prepotenza istituzionale ha tentato di porre sotto il suo diretto e personale controllo gli uffici comunali, ma non ci è riuscito. L’azione intrapresa, di per sè, non è peregrina e risponde ad una visione anche condivisibile per certi versi, ma non accettabile per il suo personale modo di vedere la macchina operativa della pubblica amministrazione.
Il Comune non è un’azienda privata e non è di sua proprietà. In sostanza, caro Sindaco il Comune NON E’ SUO. Lei è stato incaricato da una parte della popolazione alla semplice “gestione” della cosa pubblica, come è nella normalità istituzionale del mandato amministrativo. Lei, caro Sindaco, è un accentratore. Per sua natura ritiene di dover essere il solo uomo al comando e innumerevoli volte abbiamo sottolineato i suoi atteggiamenti alla Marchese Del Grillo, affermando nei fatti la celeberrima frase: “Io sono io e voi non siete un c….”Parliamoci chiaro: finalmente qualcuno della sua maggioranza non vuole più seguirla per strade ”improprie e pericolose”.
Per motivi a noi sconosciuti, due assessori sono spesso mancati alle sedute di giunta ed hanno boicottato le sedute consiliari in cui si portavano all’ordine del giorno le modifiche di alcuni articoli del vigente Statuto Comunale, con esplicito riferimento all’art. 52: Contratto a tempo determinato per l’assunzione di un Dirigente. Tale modifica le avrebbero permesso di agire risolutamente sulla parte gestionale del Comune e non si sono fidati. I due assessori hanno fatto pesare la loro assenza, evidenziando, senza alcuna ombra di dubbio, il loro dissenso. Un dissenso che si potrebbe esplicitare ogni qual volta lo riterranno necessario.
Caro Sindaco, lei, per tenere a freno tale dissenso, non cambierà neanche i componenti della giunta, pur avendo subìto una sonora sconfitta politica in Consiglio. Lei, caro Sindaco, non può permettersi di sostituirli. Questi due assessori potrebbero sfiduciarla e farebbero venir meno la maggioranza in seno al Consiglio Comunale. Caro Sindaco, lei conosce bene l’arte della politica e conosce altrettanto bene le logiche che potrebbero innescarsi qualora qualche altro consigliere pretendesse una maggiore posizione di rendita politica.
Potrebbe rimanere schiacciato da giochi e giochetti innescati da velleità altrui. Rimarrebbe sotto scacco ogni qual volta un suo consigliere avanzasse qualche pretesa, giusta o sbagliata che sia. Sarà oggetto di ricatti, di veti incrociati, di invidie ed inimicizie, di pesi e contrappesi. Non sarà libero di decidere per il bene del paese e della sua cittadinanza. Lei, caro Sindaco, deve dimettersi perché non serve tirare a campare e vivere ogni giorno una guerra di logoramento, nascosto nelle trincee delle sue stanze, guardingo, circospetto nello sguardo e nei modi. Deve dimettersi per evitare un Vietnam per i prossimi quattro anni.
Non può fomentare una lotta intestina a suon di ostruzionismi e non deve assolutamente permettere che ciò accada. Le sue dimissioni verrebbero interpretate come un atto di buona volontà, di riappacificazione con tutta la “Città”, un vero momento di trasparenza. Lei, caro Sindaco, non agisca come i vecchi politici, dimostri di non essere attaccato alla poltrona e dia una lezione di politica alle giovani generazioni. Essere attaccati alla poltrona non raffigura un esempio gratificante per chi la segue e potrebbe essere oggetto di insegnamenti travianti ed eticamente devianti.
Avremmo potuto ironizzare sulle risultanze del Consiglio Comunale del 28 settembre, avremmo potuto attaccarla, avremmo potuto strumentalizzare in una miriade di modi l’accaduto, ma non vogliamo farlo. Le diciamo, caro Sindaco, faccia le sue valutazioni, prenda la strada delle dimissioni non come una sconfitta, ma come un insegnamento. Un guerriero sa quando deve ritirarsi dal campo di battaglia. Forse è arrivato il momento anche per lei.
Gruppo politico “Progetto Comune”.