Il Laboratorio di Ritratto e Fotografia Musicale ‘Fotografare con swing’
L’idea di organizzare il laboratorio di fotografia musicale nasce dall’incontro dell’attività didattica organizzata dai fotografi Giovanni Vanoglio e Giorgio Baruffi con il progetto ‘Jazz in Eden’, nella persona di Viola Costa, direttrice di re:think-art.
Il ritratto musicale è uno dei generi fotografici più affascinanti, per la possibilità di essere in stretto contatto con personalità carismatiche come spesso i musicisti sono. Nasconde però delle difficoltà tecniche e semantiche che vanno ben oltre quelle del ritratto tradizionale, che vanno riconosciute per evitare di incappare in fotografie incapaci di trasmettere la personalità del soggetto ripreso e del fotografo. Da qui l’idea di creare un Laboratorio full immersion per dare una risposta a tutte le questioni che questa fotografia pone a chi ci si cimenta. A condurre il Laboratorio è stato chiamato Francesco Fratto, un giovane fotografo professionista ma con già un’ampia e comprovata esperienza nel settore. Durante il Laboratorio è stata curata sia la parte del linguaggio del fotografico, con particolare attenzione alla sua evoluzione nella storia, che quella prettamente tecnica, con la creazione di diversi set di ripresa.
Il Laboratorio ha trovato poi il suo naturale compimento in una mostra, allestita negli spazi del Nuovo Eden e visibile in occasione degli eventi della rassegna ‘Jazz in Eden’, e nella pubblicazione di un catalogo curato nella grafica da Diego Neonati.
Le foto esposte sono di Diego Neonati, Filippo Cobelli, Nicola Gurrado, Lucia Vinaschi, Giorgio Baruffi, Francesco Fratto e Giovanni Vanoglio, e dopo l’inaugurazione di martedì 19 febbraio, sarà visibile tutti i martedì fino al 18 giugno 2013.
Nicola Gurrado, di origini lucane, nato a Tricarico (MT) e cresciuto ad Irsina (MT), è manager d’azienda, da sempre appassionato di fotografia e che da qualche anno è tornato a coltivare con maggiore profondità (non necessariamente di campo) questa passione, convinto che, per un occhio attento, in una foto non ci sia solo il soggetto ritratto ma anche colui che dall’altra parte fa click.
Superato lo scoglio filosofico del passaggio al digitale, ha ripreso quindi a cimentarsi con quell’apparecchio semplice e allo stesso tempo sconfinato che è la macchina fotografica, sperimentandola anche assieme alla preparazione per la maratona, ma dovendo alla fine abbandonare l’idea di questo connubio a causa di un persistente e ostinato mosso.
Incontra casualmente sulla sua strada la fotografia musicale e decide di andare avanti in questa direzione: “Fotografare con Swing” sarà la sua prima mostra fotografica, rito liberatorio di una vena artistica per lungo tempo rimasta sopita…