Il M5S di Melfi ha sostenuto la petizione popolare promossa dal Comitato No Acquedotto Lucano
Quella di Acquedotto Lucano è la triste storia di un ente che, a scapito dei servizi che dovrebbe erogare a beneficio dell’intera collettività, si è tramutato in una protesi para-politica, utile, forse, a garantire non la buona amministrazione di un bene comune ma determinati assetti di potere.
Da mesi, infatti, Acquedotto Lucano guadagna le prime pagine delle cronache lucane per i suoi avvicendamenti al vertice e soprattutto per quei conti che, ciclicamente, non tornano.
Questa discutibile gestione dell’acqua pubblica, la più preziosa risorsa della nostra regione, non solo sembra costituire motivo di lucro a vantaggio di pochissimi, ma non produce servizi all’altezza dei costi faticosamente sostenuti dalle lucane e dai lucani.
Al progressivo aumento dei costi in bolletta a danno dei contribuenti, infatti, non corrisponde un parallelo aumento dei servizi. Al contrario, questo singolare rapporto di inversa proporzionalità condanna le lucane e i lucani a servizi sempre più ridotti: per mesi lo sportello al pubblico nel comune di Melfi non ha funzionato e, attualmente, fissare un appuntamento per una consulenza risulta ancora problematico; la lettura del contatore è stata affidata all’utente; la manutenzione degli impianti idrici è appaltata a terzi; il servizio di fornitura idrica è spesso interrotto e/o malfunzionante in alcune aree. Il tutto beffardamente suggellato da un sensibile aumento della tariffa al metro cubo.
Pertanto, convinti del fatto che la gestione e la distribuzione dell’acqua− per di più in un territorio che ne è naturalmente ricco − debbano essere eque, pienamente accessibili e senza alcuno scopo di lucro, il MoVimento Cinque Stelle di Melfi ha sostenuto la raccolta firme promossa dal “Comitato cittadine e cittadini del Vulture Melfese – No Acquedotto Lucano” per la presentazione di una mozione di iniziativa popolare.
Dal momento che Acquedotto Lucano è una società partecipata del Comune di Melfi, riteniamo che la presente amministrazione, come richiesto attraverso lo strumento della petizione, debba adoperarsi con ogni mezzo per chiedere e ottenere dall’azienda incaricata della gestione dell’acqua pubblica: una riduzione delle tariffe, l’eliminazione della quota fissa in bolletta; il superamento del metodo del cosiddetto “consumo presunto” (che spesso comporta ingiusti passaggi da una fascia di consumo più bassa ad una più alta) a favore del rilevamento del “consumo effettivo”; l’emissione di un eventuale conguaglio entro l’anno; la produzione, infine, di una fatturazione accessibile e comprensibile.
Come previsto dall’art.72 comma 2 dello Statuto approvato dal Consiglio Comunale di Melfi nella seduta del 7 maggio 2004 con delibera n.32, “Il Presidente del Consiglio Comunale deve inserire le petizioni nell’ordine del giorno del Consiglio Comunale entro 60 giorni dal loro ricevimento”. Avendo debitamente protocollato il sette luglio del corrente mese le firme raccolte, attendiamo una solerte presa in carico dell’iniziativa da parte del Presidente del Consiglio, che avrà cura di rispettare i sessanta giorni stabiliti dallo Statuto per portare in Consiglio Comunale le richieste promosse tramite la petizione.
Persuasi del fatto che queste forme attive di partecipazione cittadina alla gestione della cosa pubblica siano dei segni di buona salute della nostra comunità e che debbano essere valorizzate e incentivate, confidiamo nel felice accoglimento delle nostre istanze da parte dell’amministrazione.
Le cittadine e i cittadini melfitani, che pure vivono in un’area ricchissima di risorse naturali, non possono più sopportare la beffa di pagare per la cattiva gestione di quello che è e resta un bene comune.
Alessia Araneo
consigliera comunale M5s Melfi