Il MAV e il racconto della bellezza
In questa grave situazione dove ognuno è chiamato a fare la sua parte e la chiusura dei musei diventa il contributo sofferto del mondo dell’arte per frenare la diffusione del contagio da coronavirus, il MAV, il Museo archeologico Virtuale di Ercolano, nella speranza di una prossima riapertura, continua, attraverso il web e i suoi canali social, la sua mission per la valorizzazione delle eccellenze archeologiche del territorio vesuviano e campano, mostrando al grande pubblico la fedele ricostruzione, più volte validata scientificamente, della grande bellezza delle città e delle dimore romane alle pendici del Vesuvio e non solo, prima della devastante e tragica eruzione del 79 d.C.
Ma che cosa è il MAV?
Ma che cosa è il MAV?
Il MAV è un museo giovane, nato 12 anni fa, un museo in continua trasformazione che ha come sua mission la narrazione del passato con gli occhi del futuro.Abbiamo pensato che fosse giusto partire dall’origine. Dall’elemento primitivo, materiale. Cioè dal contrario di quello di cui è fatto il Museo Archeologico Virtuale. Siamo partiti dalla pietra! Quella pietra che duemila anni era liquida e scorrendo verso valle, a causa dell’eruzione più famosa della storia, quella raccontata da Plinio il Giovane nelle lettere a Tacito, ha ricoperto le città romane dell’area vesuviana che si affacciavano sul golfo di Napoli e tra queste Ercolano sepolta da
una coltre di oltre 20 metri di fango liquido e incandescente. Il nostro lavoro prende le mosse da un evento catastrofico e memorabile. Dalla materialità della lava diventata pietra e poi scrigno di tesori e di memoria, che da tre secoli non smette di restituire testimonianze di un passato affascinante nella sua scoperta, come profetizzava Plinio nel racconto dell’eruzione:
“…avevamo fatto appena a tempo a sederci quando si fece notte, non però quando non c’è luna o il cielo è ricoperto da nubi, ma come a luce spenta in ambienti chiusi…“
(Plinio il giovane, Seconda lettera a Tacito).
Se si volesse dare una definizione del MAV si potrebbe dire che è il luogo dove, attraverso la tecnologia e la luce, si restituisce la memoria del nostro passato, dando forma all’invisibile, al negato, al mancante: a ciò che non può più essere visto e a ciò che non è ancora visibile. Infatti, a poche centinaia di metri dagli scavi archeologici dell’antica Herculaneum, il MAV, il Museo Archeologico Virtuale di Ercolano, è un centro di cultura e di tecnologia applicata ai Beni Culturali e alla comunicazione tra i più all’avanguardia in Italia, grazie alla magia tecnologica dell’ultima versione MAV 5.0 – Virtual multiReality, la più avanzata di sempre che, da ottobre 2019, ha rivoluzionato radicalmente il modo di vivere l’esperienza conoscitiva del viaggio virtuale nella vita e nello splendore delle principali aree archeologiche di Pompei, Ercolano, Baia, Stabia e Capri, per meglio comprenderne il passato con gli occhi di
un viaggiatore d’altri tempi.