“Il Mezzogiorno borbonico: tra cultura e pratica politica”, nuovo libro di Antonio Longo
Il Mezzogiorno d’Italia in età carolina, dunque, oltre che privo di un vero centro funzionale, risultava una realtà territoriale non omogeneo né uniforme, con sub-aree orientate più verso le confinanti province che verso il loro interno.
Dalle varie rappresentazioni cartografiche si evince un territorio complesso, appena toccato dalle grandi correnti del traffico interno e nel quale lo Stato interveniva davvero poco, sia dal punto di vista militare che civile. Pochi erano i centri urbani di grandi dimensioni e molte le piccole “terre” sulle cime delle montagne.
In sostanza, inoltre, si trattava di un territorio tutto proiettato verso la campagna.
La popolazione della Basilicata nella prima Età moderna, seppur non in crescita regolare e costante, aveva registrato un timido implemento rispetto al tardo Medioevo.
Furono, in effetti, vari i fattori che condizionavano la distribuzione della popolazione sul territorio, a partire non solo dall’altitudine ma anche dalla costituzione geologica, il clima, la fertilità del terreno, la salubrità dell’ambiente e la stabilità del territorio, tutti elementi che fecero sì che la popolazione lucana non fosse distribuita in modo uniforme.
Antonio Longo, nato a Bari nel settembre del 1993 ha studiato presso l’IIS Pitagora di Montalbano Jonico.
Laureato in Storia e civiltà europee presso l’Università degli studi della Basilicata ha insegnato presso l’istituto comprensivo Nicola Fiorentino come vincitore di un progetto Europeo. Durante il suo percorso di formazione ha studiato nel 2016 presso l’International language center di Oxford e nel 2017 in quello di Cambridge.
Dal 2018 entra a far parte come unico studente dell’Università della Basilicata e dell’intera regione dei progetti di Diplomatici ONG con status consultivo speciale al Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite presso il Palazzo di Vetro dell’ONU a New York.
Attualmente insegna come docente a contratto presso il CPIA di Venezia.
Dal 19’ partecipa attivamente a public speaking sui temi della geopolitica internazionale confrontandosi con ambasciatori, ex ministri, ex capi di stato e di governo, noti campioni dello sport, artisti, funzionari del segretariato delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea.