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Il Mig di Castronuovo partecipa con Pericle Fazzini alle celebrazioni del Giubileo della Misericordia

A partire da martedì 8 dicembre 2015, dalle ore 10.00 del mattino, in contemporanea con la cerimonia di apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro che, simbolicamente, darà inizio al Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco in occasione del cinquantesimo anniversario della chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II, il MIG Museo Internazionale della Grafica – Biblioteca Comunale “Alessandro Appella”- Atelier “Guido Strazza” – Museo Internazionale del Presepio “Vanni Scheiwiller” esporrà il bozzetto in bronzo e cinque lastre della Resurrezione, la grande scultura realizzata da Pericle Fazzini per la sale delle udienze del papa.
Il complesso plastico, spettacolare fondale scenico dell’Aula Paolo VI – anche conosciuta come Aula Nervi dal nome del suo progettista – ha per committente il più alto rappresentante della cristianità, Papa Paolo VI che, nel 1965, diede mandato affinché si realizzasse una scultura idonea al grande auditorium vaticano. Dopo quattro anni di selezioni, l’opera fu affidata allo scultore di Grottammare che la realizzò lavorando per cinque anni, dal 1970 al 1975, all’interno della Chiesa di San Lorenzo in Piscibus. Fu inaugurata il 28 settembre 1977 alla presenza di Paolo VI.
Il grande bronzo, che si estende per una larghezza di 20 metri e occupa tutta la sezione centrale della parete fondale dell’aula, rappresenta il più grande Mistero della fede cristiana ed è, al contempo, l’opera più nota e complessa di Pericle Fazzini, riconosciuto come uno dei maggiori scultori europei del ’900. L’idea dello scultore fu quella di esprimere, in una esplosione fiammeggiante di luce, il momento luminoso e dinamico della Risurrezione di Cristo. Al centro di un groviglio caotico e indefinito di elementi naturali (rocce, rami secchi e radici) che verso l’esterno, in una sorta di esplosione, si trasformano in nuvole e saette per rendere l’idea della morte nella sua potenza distruttiva, emerge l’immagine del Cristo risorto, esile figura dal volto sofferente e incorniciato da lunghi capelli e una folta barba mossi dal vento. Il Cristo risorge da questo cratere apertosi dalla bomba nucleare: una atroce esplosione, un vortice di violenza e di energia, scrive Fazzini. Alla scultura, che è la più vista al mondo, le Poste Vaticane hanno dedicato, in occasione della Pasqua 2013, un francobollo commemorativo.

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