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Il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano nell’ambito di Expo 2015 annuncia la sua adesione al progetto ambizioso de “Il Parco nel mondo”

Il prossimo 26 settembre nella location del Mondadori Multicenter di via Marghera si terrà il penultimo evento della rassegna milanese del Parco Nazionale dell’Appennino lucano nell’ambito della fiera internazionale di Expo 2015. Il titolo dell’iniziativa: “L’Appennino nel mondo”. Al centro del dibattito: il progetto ambizioso “Il Parco nel mondo”, ideato e promosso dal Parco dell’Appennino Tosco-Emiliano e sposato a pieno dal PNAL in partnership con la Filef Basilicata, che vedono nel turismo di ritorno un segmento di mercato da attrarre. Interverranno al dibattito dedicato il presidente del Parco Nazionale dell’Appennino lucano Domenico Totaro e il presidente del Parco Tosco-Emiliano Fausto Giovannelli; il presidente del Gal Basento-Camastra Antonio Pessolano che ha contribuito all’organizzazione dell’iniziativa; Rocco Romaniello dell’Ufficio Sistemi Culturali e Turistici – Cooperazione internazionale della Regione Basilicata e il vice sindaco di Trivigno Rocco D’Emilio. Ad approfondire le tematiche i curatori del progetto del Parco Tosco-Emiliano e della Filef Basilicata, ma anche esperti del turismo della Fondazione ENI “Enrico Mattei” (FEEM) e del Centro Internazionale di Studi Europei sul Turismo (CISET).
Il progetto di comunicare nel mondo le bellezze dell’Appennino attraverso la voce di chi nel mondo si è distinto per un talento particolare, ma che resta ancorato alle radici della propria terra continuando a promuoverla attraverso la propria voce, sarà uno degli spunti della tavola rotonda. Difatti, il dibattito meneghino vorrà ricordare Rocco Brindisi, un importante lucano originario del piccolo comune di Trivigno e vice console di Boston. Di questa personalità parleranno i curatori del progetto “Appunti di Viaggio” che ha consentito il riordino e l’inventariazione del suo archivio.
D’altro canto, è l’evento attraverso il quale il Parco Nazionale dell’Appennino lucano vuole ufficializzare la sua adesione al progetto promosso dal Parco Tosco-Emiliano: il primo ad aver intuito che la presenza nel mondo di “cittadini affettivi”, i quali ritornano nello loro terre conservando un attaccamento profondo, possa divenire volano di sviluppo per i luoghi di origine. Con il progetto “Il Parco nel mondo”, infatti, l’emigrazione di donne e uomini tenta di trasformarsi in un punto di forza e non più di debolezza; in un’opportunità per gli innumerevoli luoghi di tutta Italia offrendo loro nuove prospettive di sviluppo, nel tentativo di superare quelle condizioni di marginalità ed isolamento dovute in gran parte allo spopolamento dei decenni passati. La sfida del progetto è quella di recuperare i rapporti con coloro che se ne sono andati in passato; ravvivare il loro sentimento per le bellezze della loro terra perchè possano tramandarle ai loro figli e nipoti. Tutto questo recuperando contatti e relazioni a livello nazionale ed internazionale, attraverso le associazioni e le reti informali degli emigrati che vivono in altre aree d’Italia o all’estero.
Alla base del progetto c’è altresì il coinvolgimento delle comunità locali che a loro volta devono riappropriarsi delle tradizioni di questi luoghi; riattivare la vita sociale connettendola con coloro che sono partiti; prendere coscienza della possibilità di un turismo responsabile in luoghi da riscoprire ma anche da preservare; animare questi piccoli borghi rendendoli gradevoli a coloro che scelgono ogni anno di ritornare per riscoprire ogni volta le proprie radici. Il progetto del Parco Tosco-Emiliano prevede il riconoscimento sociale ufficiale di una “cittadinanza affettiva”, da donare a tutti gli emigrati che si adoperano per diffondere la conoscenza all’estero spinti dal profondo affetto per il loro luogo nativo.
Subito dopo il dibattito gli ospiti dell’evento potranno godersi lo spettacolo di Caterina Pontrandolfo, un’attrice teatrale la quale attraverso il canto racconta quella Lucania tramandataci dal mondo contadino e tenta di far riaffiorare la cultura musicale ancestrale della sua terra. L’attrice mediante la sua voce “ritaglia e incastona nel canto il mondo femminile lucano a cui molte delle melodie sono demandate (ninna nanne, canti all’ altalena, di trebbiatura, di raccolta, tarantelle). Racconta “il mondo sommesso delle voci delle donne, delle contadine: piccoli gioielli della cultura contadina lucana al ritmo e al ciclo delle stagioni e del lavoro contadino, con il suo succedersi di nascite, feste, lutti, i canti del gioco e del lavoro”.
L’iniziativa si concluderà con una raffinata e delicata degustazione a base di tipicità lucane.

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