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Il PdL lucano attacca l’opposizione

Quando si tratta di toccare aspetti spinosi per il Partito Regione la tattica è sempre la stessa: rimandare con la “forza dei numeri” la discussione al futuro prossimo remoto.

Così è accusato per le tre mozioni presentate nella seduta del Consiglio del 22 u.s. riguardanti i concorsi Arbea, la situazione della Casa Circondariale di Potenza e la soppressione del Consorzio Industriale di Potenza.

Eppure erano temi importanti come quello del concorso di Arbea per l’assunzione di 15 tecnici, le procedure sono terminate il 14/01/2012 e ad oggi nessuno dei vincitori risulta ancora assunto, mentre al contempo l’Arbea che “non assume” fa fronte alle necessità stipulando apposite convenzioni esterne attingendo a personale in barba ai principi di selezione e trasparenza (la solita storia che si ripete). Con la mozione si richiedeva alla Giunta regionale di intervenire affinché l’Arbea espletasse immediatamente le procedure per l’assunzione. E’ chiaro che per il Pd lucano è meglio negare un diritto acquisito per avere mano libera e poter prendere “assumere” collaboratori seguendo lo schema della lottizzazione, ovvero infrangere legalmente la legge per favorire il clientelismo.

Cosi con la mozione sulla Casa Circondariale di Potenza, con la quale si poneva l’attenzione sulla obsolescenza della struttura e sulla carenza di organico oltre al pericolo di perdere un altro pezzo di Basilicata ovvero il Provveditorato Regionale per l’Amministrazione Penitenziaria, ritornato ad essere condiviso con altra Regione (Calabria), ma che si paventa il suo assorbimento. Si chiedeva alla Giunta Regionale di intervenire sul Governo nazionale per scongiurare la chiusura del Provveditorato Regionale e per chiedere l’ammodernamento ed il completamento della pianta organica previsto dalla legge. Da sempre temi importanti come quelli della sicurezza e della tutela delle forze dell’ordine non sono mai stati prioritari per la sinistra italiana.

Poi la terza ed ultima ma non per importanza dell’argomento trattandosi del Consorzio Industriale di Potenza, un carrozzone pubblico in deficit, tenuto in piedi solo con continue trasfusioni di denaro regionale (33 milioni di euro negli ultimi quattro anni). Nel 2007 la Regione aveva disposto lo scioglimento degli organi dei Consorzi e la nomina di un commissario per ciascun Consorzio fino all’entrata in vigore della legge di riforma (2010) e comunque per non più di un anno. A tutt’oggi il Consorzio è ancora in fase commissariale, e la mission di riassetto e di risanamento è palesemente fallita. Si chiedeva alla Giunta Regionale di emanare entro 60 giorni un provvedimento per sancire la definita soppressione del Consorzio Industriale della Provincia di Potenza. Ovviamente tutti i soci del Partito Regione sanno che quel carrozzone pubblico è inutile, dispendioso, ma resta un grazioso mezzo di potere e di gestione, quindi si fa finta di volerne discutere delle sue falle, ma nessuno dico nessuno ha in mente di fare la cosa giusta: sopprimerlo e risparmiare ingenti somme pubbliche.

Questa è la Basilicata del “De Filippo & Company spa”: dissipare allegramente il denaro dei cittadini.

Gianni Rosa – Consigliere regionale PDL Basilicata

 

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