CulturaPoliticaPrimo_PianoPugliaPuglia

Il percorso partecipato del comune di Ruvo di Puglia per il contrasto a gioco d’azzardo patologico è stato selezionato dalla Regione tra le buone pratiche di welfare locale

Il percorso partecipativo per la prevenzione e il contrasto delle conseguenze del gioco d’azzardo patologico attivato dall’Amministrazione Comunale è stato selezionato tra le migliori 20 buone pratiche del welfare locale della regione. Il progetto è stato presentato dall’Assessore al Benessere e alla Giustizia Sociale del Comune Nico Curci all’interno del primo ‘Festival delle Buone Pratiche’ in programma a Bari nel Padiglione della Regione Puglia della Fiera del Levante. Il progetto, attuato in collaborazione con la Cooperativa Oasi 2, mira a combattere il fortissimo impatto che il gioco d’azzardo ha sulle famiglie e sull’intera comunità cittadina.

 

“Questo riconoscimento regionale – ha detto l’assessore Curci a margine del festival – rappresenta per la nostra Amministrazione e per la rete di partner che si è raccolta attorno a questo progetto un importante incoraggiamento. Guardando ai dati, in tutte le tipologie di azzardo legale nel 2022 gli italiani hanno speso 136 miliardi di Euro, con una crescita del 22% rispetto all’anno precedente. Una cifra enorme se si pensa che la spesa del servizio sanitario nazionale nel 2022 si attesta a 128 miliardi di euro e che la spesa alimentare complessiva si attesta a 160 miliardi di euro.

Un peso molto gravoso dunque, che si abbatte sulla collettività: il gioco d’azzardo patologico infatti assorbe un’importante percentuale dell’economia domestica con devastanti effetti sulle disponibilità economiche personali e delle famiglie (in particolare a quelle in condizione di povertà), conseguenze negative sulla condizione lavorativa dei lavoratori giocatori e ricadute sulla condizione sociale e di salute dei soggetti coinvolti

La nostra ‘buona pratica’ – conclude l’assessore – sta proprio nell’attrezzarci per una vera e propria battaglia culturale: il gioco d’azzardo può assumere i connotati di un disturbo psichiatrico, esattamente come le dipendenze da sostanze stupefacenti o alcolemiche, e dunque va trattato allo stesso modo. Tanti i soggetti coinvolti (istituzioni, associazioni, scuole, studenti e l’intera comunità cittadina) come tanti sono i risultati conseguiti: è stato adottato un regolamento comunale, stipulato un protocollo d’intesa, istituito un osservatorio permanente oltre ai moltissimi interventi nelle scuole diretti a coinvolgere i giovani in processi educativi e di prevenzione.”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *