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Il presidente dell’ASI Barbaro protocolla richiesta ufficiale di incontro al ministro dello Sport, Spadafora

“L’emergenza epidemiologica, oltre a determinare pesantissimi effetti sotto il profilo sanitario, sta minando in modo allarmante il Sistema Paese. I provvedimenti di chiusura delle strutture sportive stanno mettendo a rischio 120mila addetti al comparto in tutta Italia e ottomila strutture”. Lo ha detto il Presidente di ASI, Associazioni Sportive e Sociali Italiane, sen. Claudio Barbaro, dopo aver protocollato una richiesta ufficiale di incontro inviata al Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora.
“L’ASI rappresenta istituzionalmente l’attività di più di 10mila Associazioni e Società sportive nonché di oltre 1 milione di tesserati, e pone fermamente l’attenzione sulla situazione di estrema urgenza in cui si trovano i settori del fitness e del wellness, che rappresentano il 50% del comparto sportivo nazionale e sviluppano un giro d’affari in Italia pari a circa 12 miliardi e mezzo di euro coinvolgendo migliaia di strutture su tutto il territorio e oltre 120mila figure professionali messe in ginocchio anche da un certo pressappochismo da parte del Governo e da una attitudine a occuparsi soprattutto dello sport di vertice. – ha detto Barbaro – Il Ministro Spadafora appare impegnato soprattutto sul campionato di calcio di Serie A, peraltro con risultati sconfortanti. Per inciso, lo sport, di ogni ordine e grado, deve fermarsi. Un sacrificio necessario, per il bene primario della collettività. Preferiamo rinviare che svolgere attività con questo stato d’animo o a porte chiuse mortificando l’idea stessa di sport. Le iniziative che chiederemo di mettere in campo a Spadafora, in favore dello sport di base, non riguardano tanto la difesa delle attività sul territorio ma le adeguate coperture economiche atte a fronteggiare i danni che sta subendo il comparto e chi quotidianamente vi lavora. Ci preme precisare che, a fronte del 10% delle strutture che fanno capo a grandi player Internazionali, il restante 90% è rappresentato da imprese familiari che operano come Asd e Ssd”.


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