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Il ruolo del sindacato nella crisi economica

Un sindacato che cresce non solo nei numeri ma anche nella qualità, che deve misurarsi con l’attuale crisi economica, contribuendo ad imprimere una decisa svolta nel riordino degli enti locali con vigore e presenza, spirito costruttivo e metodo nuovo di porsi, utilizzando le capacità e l’entusiasmo dei giovani dirigenti e iscritti senza tuttavia rinnegare l’esperienza dei più anziani. Queste le risultanze di massima emerse dai lavori del IV Congresso Regionale della CISL di Basilicata che si è svolto giovedì 21 marzo presso il complesso alberghiero Giubileo Hotel di Rifreddo sul tema

“Riformare le istituzioni centrali e locali e riorganizzare i servizi pubblici” alla presenza di oltre quattrocento iscritti. Nel corso dello stimolante dibattito, presenti tutti i quadri dirigenziali della CISL non sono mancati spunti polemici ma costruttivi, fra cui molti interventi in “rosa” di cui la CISL farà certamente tesoro per rigenerarsi e costruire la fabbrica del futuro. Ma per conseguire questi obiettivi – ha precisato il segretario generale CISL Basilicatta Nino Falotico- sarà necessario un lavoro quotidiano e motivato. Nella sua appassionata e profonda relazione introduttiva il segretario regionale Giovanni Sarli ha chiarito la posizione della CISL nella fase attuale di impoverimentoto progressivo e di crisi economica che colpisce anche il settore della piccola e media imprenditoria, con stipendi bloccati da quattro anni e nessun rinnovo contrattuale. La situazione di stallo che oggi colpisce il mondo del lavoro impone la definizione di un nuovo patto sociale, una azione forte e coraggiosa del Sindacato, che metta in risalto l’orgoglio di appartenere alla Cisl. Guardare dunque sempre più avanti, cercare il dialogo, il confronto e l’ascolto dei cittadini, attraverso i congressi che non devono diventare luoghi chiusi ma aperti a tutti. Un momento straordinario dunque che richiede uno sforzo straordinario. In tale ottica la CISL può e deve occupare un ruolo importante e fondamentale, dandosi una più efficiente organizzazione e senza scendere a compromesi e clientelismo. Lo ha precisato nelle sue conclusioni “forti” il segretario nazionale Giovanni Faverin, che ha pure auspicato il cambiamento e la capacità di coinvolgere senza fare populismo. “Per risolvere i problemi della comunità e del lavoro occorre per questo essere lungimiranti, coerenti e critici anche verso gli iscritti.” Fra i tanti rilievi mossi dal segretario nazionale, quello del settore della sanità lucana, organizzata ancora in maniera medievale.

Giuseppe Coniglio

 

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