Il sindaco Fiore riceve i partecipanti del SIPROIMI al progetto “Per fare un crusco ci vuole integrazione”
Il sindaco di San Severino Lucano, Franco Fiore, ha ricevuto gli ospiti del SIPROIMI (Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per i minori stranieri non accompagnati) che gli hanno presentato i prodotti realizzati durante lo svolgimento del progetto “Per fare un “crusco” ci vuole … integrazione” messo in piedi e portato avanti dalla società cooperativa Medihospes che gestisce i “Siproimi” di cui sono titolari i comuni di San Severino Lucano, Lauria, Latronico, Fardella e Senise e realizzato in collaborazione con l’azienda agricola Sud di Felicia Palermo di Senise.
“Per fare un “crusco” ci vuole … integrazione” è stato un laboratorio solidale sia teorico che pratico per la produzione del peperone IGP di Senise. L’idea spiegano i promotori è nata dal voler favorire l’integrazione e soprattutto dal voler invogliare
i partecipanti a imparare un “mestiere” per aprire una autonoma attività lavorativa. Hanno così redatto il progetto presentato e poi approvato dal Servizio Centrale ossia l’ente attraverso il quale il Ministero dell’Interno coordina tutta la rete Siproimi nazionale. E così i partecipanti hanno imparato le tecniche di produzione del peperone partendo dalla conoscenza del terreno e fino alla semina, cura delle piantine, raccolta e trasformazione dell’ortaggio.
Sono stati attivati laboratori culinari e prodotti vasetti di Zafaran crusk e polvere di Zafaran, produzione naturalmente ben riuscita. “Abbiamo accolto con favore e apprezzato l’iniziativa della Medihospes, dice Fiore, una iniziativa che da un lato ha permesso a un gruppo di persone provenienti dal Sistema Siproimi di integrarsi nel nostro tessuto sociale e produttivo ma dall’altro lato ha fatto conoscere loro una delle nostre produzioni di eccellenza, qual è il peperone rosso di Senise, e soprattutto le tecniche di produzione e trasformazione, fornendo loro la “patente” per crearsi un lavoro autonomo. L’unico rammarico
l’impossibilità, a causa della situazione sanitaria che stiamo vivendo, di presentare il lavoro fatto e i risultati ottenuti nel corso di una festa così come era previsto dal progetto. Ci auguriamo di poterlo fare presto”.