Il Tar annulla il vincolo paesaggistico sul territorio di Irsina
“Avevamo visto giusto quando abbiamo invocato la revoca del vincolo paesaggistico imposto dalla Soprintendenza che ha inevitabilmente bloccato gli investimenti imprenditoriali sul territorio di Irsina, una delle aree del Materano che ha invece la necessità di garantire la creazione di nuovi posti di lavoro per evitare il progressivo spopolamento”. E’ questo il commento di Nicola Fontanarosa, vice presidente di Confapi Matera e capofila privato del Piot Matera e collina, dopo aver appreso della sentenza del Tar di Basilicata che ha bocciato la decisione della Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Basilicata e del Ministero dei Beni e le Attività culturali di inserire il vincolo paesaggistico su tutto il territorio comunale di Irsina.
“Confapi Matera – ricorda Fontanarosa – nel marzo scorso aveva scritto al Ministro per i Beni Culturali in carica, Sandro Bondi, per chiedere di non confermare la proposta della Soprintendenza, che avrebbe inevitabilmente bloccato gli investimenti previsti dall’Avviso Pubblico regionale del “Piot Matera e collina”, legati non solo a nuove attività turistiche ma anche a piccoli interventi di manutenzione abitativa e agli investimenti produttivi minori. Le iniziative economiche sono state bloccate dall’ostacolo imposto dal vincolo paesaggistico e purtroppo sono caduti nel vuoto anche gli appelli lanciati dal Comune di Irsina e dalla Provincia di Matera”.
“Il Tar ha confermato la tesi sostenuta anche dalla nostra Associazione, smontando completamente le argomentazioni addotte nella relazione della Soprintendenza, che ha voluto porre un limite allo sviluppo imprenditoriale denunciando presunti rischi di deturpazione dell’ambiente”.
“Le imprese interessate ad investire sul territorio di Irsina – conclude il vice presidente di Confapi Matera – si rammaricano di non aver potuto cogliere questa opportunità garantita da un bando che prevedeva in sei mesi il termine di cantierabilità dell’investimento candidato, un periodo incompatibile con le valutazioni che hanno portato il Tar ad emettere la sentenza favorevole undici mesi più tardi. L’auspicio è che questa vicenda possa servire da lezione per il futuro, in modo tale che non vengano più posti “legacci” di natura burocratica alle occasioni di sviluppo imprenditoriale come quelle offerte dal bando del Piot Matera e collina”.