Il tweet polemico di Emiliano. Il sindaco non chiede scusa nè ci ripensa
“Credo di aver dato una bella lezione ad una persona molto maleducata”. Il sindaco di Bari, Michele Emiliano, non chiede scusa né ci ripensa: l’insulto lanciato su Twitter, per lui, non è stato un errore. Anzi. “In particolari situazioni – ha spiegato Emiliano – è bene che ci si esprima in un certo modo, perché ci sono momenti in cui parlare la stessa lingua di chi ti si rivolge può avere vantaggi perchè ci si capisce meglio e più rapidamente”.
Tutto è cominciato quando un ragazzino barese aveva apostrofato il sindaco come ‘trmon’ perché, secondo lui, la città era allagata, ma le scuole erano comunque aperte. E per il primo cittadino barese la parola ‘trmon’ è un “segno di egemonia culturale dei pugliesi. “Un tempo – ha detto Emiliano – si parlava delle imprecazioni dei milanesi, dei genovesi, dei veneti e dei siciliani. Oggi che la Puglia è il cuore dell’Italia, evidentemente questa frase, questo atto di autoerotismo barese, grazie alla cinematografia e anche alla capacità della Puglia di attirare l’attenzione di tutto il mondo, è diventato un cult e può capitare di essere insultati così. Ma è un insulto che ha persino dei profili di simpatia – ha concluso il sindaco – uno di quegli insulti che nascondono amicizia e l’ironia tipica dei baresi”.