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Il vicepresidente Piemontese a Monteleone di Puglia per il Premio internazionale per la pace e la non violenza nella Giornata dei diritti delle donne

“Monteleone di Puglia si conferma un simbolo di accoglienza e inclusione, un borgo che ha saputo trasformare la diversità in ricchezza e che, con il Premio internazionale per la pace e la non violenza conferito alle donne in primo piano, ribadisce quanto sia fondamentale riconoscere e valorizzare il talento e l’impegno delle donne in ogni ambito della società”. Lo ha detto il vicepresidente della Regione Puglia, Raffaele Piemontese, che ha partecipato all’evento organizzato a Monteleone di Puglia in occasione della Giornata internazionale della Donna, e che, nella sua la sesta edizione, ha conferito il Premio internazionale per la pace e la non violenza a Lucia Capuzzi, giornalista del quotidiano “Avvenire”, e a Khady Sene, direttrice della Caritas Diocesana di Foggia-Bovino.

“Dal 2016 Monteleone di Puglia, grazie alla visione del sindaco Giovanni Campese, porta avanti una storia di accoglienza autentica, diventando un modello di convivenza tra cittadini di ogni parte del mondo”, ha aggiunto Piemontese, sottolineando come “qui, in questo borgo dei Monti Dauni che si trova al crocevia di importanti tratturi della transumanza attraverso cui si sono contaminate culture di quattro grandi regioni del Sud peninsulare, i valori dell’inclusione e della parità si trasformano in azioni concrete, e l’evento di oggi ne è una straordinaria testimonianza”.

Il premio nasce nella storia recente di Monteleone di Puglia che, il 23 agosto 1942, fu teatro di una protesta popolare in cui furono protagoniste soprattutto le donne del paese, passata alla storia come la “rivolta del grano”. Di questa ribellione popolare, censurata dalla stampa italiana, diede invece notizia al mondo “Radio Londra”, segnalandola come indizio di una avversione al fascismo serpeggiante tra gli strati popolari.

Lucia Capuzzi, prima di approdare al quotidiano «Avvenire», ha lavorato per Tg – Leonardo della Rai. Ha vinto diversi premi per i suoi reportage dedicati soprattutto all’America Latina. Sulle colonne dell’«Avvenire» e sul sito web, assieme alle colleghe Viviana Daloiso e Antonella Mariani, dall’8 marzo 2024 ha costruito un percorso dedicato alle «Donne per la pace», proponendo testimonianze di una ventina di donne che hanno espresso un impegno per far progredire una cultura di pace nelle realtà in cui vivono. Il progetto «Donne per la pace» è stato dedicato a Vivien Silver, pacifista israeliana uccisa durante l’attacco di Hamas il 7 ottobre 2023.

Khady Sene, chiamata pochi mesi fa dall’arcivescovo di Foggia-Bovino, Giorgio Ferretti, a dirigere la Caritas diocesana, è arrivata dal Senegal in Italia nel 2013 con la speranza di poter continuare gli studi universitari, ma scoprì che i suoi studi, in Italia, non erano riconosciuti ed è stata costretta a lavorare e a studiare ripartendo dalle scuole medie. Si è guadagnata da vivere lavorando negli alberghi fino a diplomarsi in “Finanza e marketing” all’Istituto Tecnico “Notarangelo” di Foggia, prima di cominciare a lavorare nel volontariato e a occuparsi di mediazione culturale e linguistica nella Caritas foggiana.

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