Ilva, ancora molte incognite su piano industriale
Si è da poco concluso l’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza del vice Ministro Teresa Bellanova i Commissari Ilva e le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali con i vertici di Arcelor Mittal. L’incontro programmato lo scorso 31 ottobre ha visto l’illustrazione del Piano industriale di AMinvestCo per il Gruppo Ilva dopo il riavvio della trattativa e il “congelamento” dell’exart.47. In apertura Gil Perrot, di Arcelor Mittal, in merito alla questione antitrust ha dichiarato che l’azienda sta collaborando per fornire tutti gli elementi necessari alla Commissione, convinti che quanto segnalato dall’antitrust sarà chiarito entro il 23 marzo 2018, termine ultimo per la conclusione delle valutazioni della Commissione europea sull’acquisizione. Questo, ha affermato non compromette in alcun modo l’attuazione del piano ambientale e industriale, tanto che si deciso di partire da subito con la copertura dei parchi minerali a Taranto.
Durante l’incontro, sono stati illustrati per grandi linee i dettagli del Piano industriale di 2.4 mld e il cronoprogramma di re-start per ilprimi 12 mesi e successivamente fino al 2023 data in cui dovrà essere completato il piano ambientale. La struttura complessiva del Piano industriale è improntata su quattro pilastri d’intervento: industriale, ambientale, commerciale e risorse umane. L’obiettivo per l’azienda è quello di rendere, una volta completato il Piano, il Gruppo Ilva di nuovo competitivo, attraverso l’introduzione delle migliori pratiche produttive e ambientali maturate dall’esperienza del gruppo Arcelor, che solo in Europa, ha 19 altiforni e 30 linee di
zincatura.
Il Piano industriale si divide in due fasi: la prima dal 2018-2023 con una produzione di acciaio (che verrà integrata con bramme provenienti dal Brasile) di 6mlt fino al 2023 come previsto dal piano ambientale, e una seconda fase che traguarda una produzione per Taranto di 8 mlt a regime dopo il 2023. Per il sito di Genova sono previsti investimenti per 60 mln sulle line per la produzione di acciai avanzati e banda stagnata. Per quanto riguarda il sito logistico di Marghera l’azienda ha confermato la strategicità del sito per la logistica di tutto il Gruppo. L’obiettivo dichiarato dall’azienda è quello di portare Taranto, Novi Ligure e Genova al massimo della produzione entro il 2023precisando che non bastano solo gli investimenti ma che il recupero della competitività e della redditività persi in questi anni passa obbligatoriamente per una cultura che punta alla sostenibilità e al miglioramento. Per il Segretario generale della Fim Cisl Marco Bentivogli: oggi siamo ancora alle grandi linee del Piano industriale di 2.4 mld in investimenti ambientali e industriali. Mancano ancora molte informazioni su cui si necessitano dei chiarimenti, come ad esempio i tubifici di Taranto e gli interventi su acciai e leghe speciali di Genova, per capire quella che sarà l’occupazione e lo sviluppo dei prodotti nei diversi siti, per questo bisogna approfondire in modo analitico sito per sito, e reparto per reparto. Il limite temporale della durata del Piano fino al 2024 è da considerare un punto di forza, ma bisogna monitorare mese dopo mese che cosa accade e cosa si può fare per migliorarlo soprattutto per le ricadute occupazionali conseguenti che AM deve preservare.
Sulla parte commerciale, bene entrare in una rete più ampia come quella di Arcelor Mittal , ma al tempo stesso è necessario mantenere il controllo della rete commerciale in Italia. Sullo sfondo dell’incontro odierno resta la vicenda dell’incognita capestro dell’antitrust ormai entrata nella fase due, quella della verifica di approfondimento della procedura su cui non possiamo aspettare il pronunciamento della Commissione prevista per la fine di marzo del prossimo anno, ma è bene che la trattativa continui ad andare avanti. Per questo ci rivedremo, così come previsto il 14 novembre, al MiSE per chiarire alcuni degli aspetti rimasti in sospeso del Piano industriale e per l’illustrazione del Piano ambientale e calendarizzare successivamente a partire da fine novembre gli incontri tecnici di approfondimento da tenersi in sede locale.