Ilva, debito di 3,7 milioni di euro nei confronti della Regione Basilicata
“Mentre la Regione, attraverso l’assessore all’Agricoltura Nicola Benedetto, sta svolgendo un encomiabile sforzo, tra l’altro mai tentato in passato, specie per recuperare il troppo tempo perduto e accumulato negli anni, in materia di contenimento dei costi dei servizi irrigui da parte dei Consorzi di Bonifica, la notizia del debito dell’Ilva di Taranto di ben 3,7 milioni di euro nei confronti della stessa Regione per l’acqua prelevata dall’invaso di Monte Cotugno, pari a 250 litri/secondo, assume il significato di una beffa”. Lo dice il consigliere regionale del Pdl Franco Mattia. “E’ come se con una mano si viene incontro ai nostri agricoltori che non ce la fanno a sopportare l’incremento deciso dal Cdb Bradano-Metaponto in conseguenza della richiesta dell’Eipli, per ora sospeso dalla Giunta Regionale, e con l’altra – aggiunge – si sottraggono alle casse regionali ingenti risorse finanziarie che potrebbero essere impiegate proprio a favore del mondo agricolo e non solo. Quello che è più intollerabile è che, lo evidenzia con assoluta chiarezza la stampa pugliese, la Regione Basilicata “non abbia finora fatto nulla per recuperare il credito” mentre i soldi sono stati incassati dall’Eipli. C’è di più: è l’ex assessore della Giunta Vendola, Amati, a dichiarare che il “tesoretto” derivante dalla cessione dell’acqua del Sinni potrebbe essere utilizzato per realizzare opere di manutenzione, salvaguardia del territorio e di tutela ambientale in entrambe le Regioni, con benefici diretti di prevenzione dal diffuso fenomeno di dissesto e di alluvioni ricorrenti. E’ evidente che la gestione delle risorse idriche lucane non funziona come l’Accordo di Programma tra le Regioni Basilicata e Puglia che ha assoluta necessità di una verifica. Non si sottovaluti, tra l’altro, che l’impianto siderurgico tarantino usa acqua potabile, segnando di fatto un caso storico di spreco perché potrebbe impiegare altre fonti idriche depurate. Anche sulla determinazione della tariffa – dice Mattia – va fatta chiarezza per capire se essa tiene conto, nella sua interezza, delle spese della Regione Basilicata per la gestione di invasi, impianti, il trasferimento e la tutela-salvaguardia di sorgenti ed aree golenali. Per questa ragione incoraggiamo l’Assessore Benedetto a continuare l’iniziativa intrapresa per ridurre il costo finale dell’acqua destinata all’irrigazione, dando attuazione all’intesa recente con la direzione generale dell’Enel da cui dipende una buona parte del canone a causa della indispensabile energia elettrica per il sollevamento degli impianti, e nel contempo sollecitiamo il Presidente De Filippo a mettere in atto ogni azione di recupero del debito da parte dell’Ilva”.