Ilva, mantenere attivi gli impianti per evitare la chiusura definitiva dello stabilimento
La nuova ordinanza emessa dal Tribunale del Riesame segna un percorso responsabile da parte della Magistratura, che intenderebbe far rispettare la legge senza gravare oltremodo sui lavoratori. Da una prima lettura del provvedimento del Riesame emerge un quadro possibilista di fronte al quale riusciamo ad intravedere maggiore fiducia, rispetto al più ampio e complesso progetto di riqualificazione dello stabilimento Ilva di Taranto. Un’ordinanza che va senz’altro approfondita nei contenuti che, al momento, attraverso le motivazioni espresse, “ritocca” in parte i provvedimenti emessi il 26 luglio scorso.
Consentire all’azienda di mantenere accesi gli impianti, come ha più volte ribadito la Fim Cisl, è una condizione necessaria per evitare la chiusura definitiva dello stabilimento. Ci auspichiamo che tale presupposto possa essere garantito, attraverso un forte segnale di responsabilità.
In una fase stagnante per il mercato dell’acciaio, riteniamo opportuno che l’azienda impegni tutte le risorse possibili per adeguare gli impianti alle prescrizioni del Tribunale e alle Bat. In questo modo, oltre a dare un forte segnale di affidabilità, anticiperebbe i tempi per poi farsi trovare pronta di fronte alle nuove richieste del mercato.
Ora, attendiamo di conoscere in maniera più dettagliata il programma aziendale di adeguamento. Poniamo fiducia nel lavoro del presidente dell’Ilva Bruno Ferrante il quale, questo giovedì nel corso del già programmato incontro con le organizzazioni sindacali, darà ulteriori chiarimenti circa l’azione che l’azienda intende perseguire nell’immediato.
Infine, condividiamo la posizione di equilibrio espressa dal Tribunale, confermando la nostra collaborazione con tutte le istituzioni approvando tutte le iniziative utili a salvaguardare l’ambiente e la salute – in fabbrica e fuori – nonché i tanti posti di lavoro.
Mimmo Panarelli – Segretario Generale FIM CISL