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Ilva, morto l’operaio rimasto ustionato lunedì da una colata di ghisa

Non ce l’ha fatta Alessandro Morricella, il 35enne operaio dell’Ilva, originario di Martina Franca, investito lunedì scorso da un getto di ghisa incandescente mentre stava misurando la temperatura del foro di colata dell’Altoforno 2 dello stabilimento siderurgico di Taranto. Morricella, che era stato ricoverato al Policlinico di Bari, è morto a causa delle gravi ustioni riportate sul 90% del corpo; a nulla sono valsi gli indumenti di protezione che il lavoratore indossava (una tuta ignifuga e il casco), che aveva pure iniziato a fondersi.
Le condizioni del lavoratore erano apparse subito disperate. Il sostituto procuratore del tribunale di Taranto Antonella De Luca ha iscritto nel registro degli indagati quattro persone. Sono stati inoltre concessi all’Ilva 60 giorni di tempo per “adottare tutti i provvedimenti necessari atti ad evitare pericolose esposizioni del personale alle proiezioni di metallo fuso durante le operazioni di colaggio dell’altoforno”.
Alessandro Morricella, che lascia la moglie e due bimbi piccoli, coltivava la passione per il calcio, essendo un giocatore della formazione di futsal Acqua & Sapone di Locorotondo, squadra di calcio a cinque che milita nel campionato di serie C2.
“Abbiamo appreso una notizia dolorosissima, Alessandro Morricella il giovane ragazzo dell’Ilva di appena 34, che martedì scorso aveva subito pesantissime ustioni di terzo grado colpito da getto di ghisa, non ce l’ha fatta. Vogliamo che sia fatta chiarezza sulla dinamica di questo incidente mortale, affinché non si ripeta mai più. Alessandro lascia la moglie e due figli di 6 e 2 anni. Tutti i metalmeccanici della Fim Cisl si stringono attorno alla sua famiglia ed esprimono il più profondo cordoglio”, è il commento di Marco Bentivogli, Segretario Generale della Fim Cisl.
Cordoglio anche da parte del neo-presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano: “Alessandro Morricella, operaio Ilva, è morto per le ustioni riportate mentre misurava la temperatura di una colata di ghisa. Il suo martirio è avvenuto in una fabbrica che ci fissa negli occhi beffarda. Accetto la sua sfida di morte”.

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