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Ilva situazione allo sbando, assicurare continuità industriale e ambientalizzazione

Con le dimissioni del Cda dell’Ilva, la situazione che riguarda il gruppo industriale rischia di finire allo sbando totale. È opportuno che il 5 giugno, data in cui è prevista l’assemblea dei soci per eleggere il nuovo Cda, sia fatto di tutto, affinché da quel momento si assicuri continuità di gestione.

Riteniamo importante che, il nuovo Cda da eleggere in quella data e i custodi giudiziari, riaffidino la gestione dell’azienda nelle mani di Enrico Bondi e del presidente Bruno Ferrante, affinché si prosegua il lavoro delicato di gestione industriale, di risanamento ambientale e di riqualificazione industriale.

È opportuno chiarire –  come già scritto solo per lo o stabilimento di Taranto – che, nei beni sequestrati, per i siti industriali di Novi Ligure, di Genova e di tutti gli impianti di Riva Acciaio, non sia precluso o limitato lo svolgimento dell’attività, ma abbiano la possibilità di continuare il processo produttivo.

In questo momento è importante un intervento forte del Governo, per assicurare la continuità di gestione industriale e di attuazione di quanto stabilito dall’Aia,   attraverso un impegno ancora più forte da parte del presidente del Consiglio Enrico Letta e dei ministri Flavio Zanonato e Andrea Orlando.

È, altresì, utile che la proprietà affronti questa difficile situazione con senso di responsabilità, al fine di evitare che a pagare il conto più alto siano i  lavoratori dell’Ilva e di Riva Acciaio.

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